Exploit di Giorgia Tripoli alle Regionali Fvg, impresa sfiorata: “Chiederemo il riconteggio”
TRIESTE. «Chiederemo il riconteggio delle schede non perché non sappiamo accettare la eventuale sconfitta, ma perché da vari responsabili di lista è stato segnalato l'annullamento di schede valide di persone che ci avevano espressamente sostenuto». Giorgia Tripoli preannuncia già (una nuova) battaglia. La 40enne friulana, avvocatessa nota per le lotte legali contro i vaccini obbligatori, se da un lato esulta per il risultato personale con oltre 22mila preferenze pari al 4,66% dei consensi, dall’altro si trova a vivere una vera e propria beffa trovandosi fuori dal Consiglio regionale avendo la propria lista di riferimento ottenuto solo il 3,97%, pari a poco più di 15mila 500 voti.
Tripoli, perché ha preannunciato ricorso contro l’esito del voto?
«Perché sono certa di schede compilate in maniera errata a cui andava annullata la preferenza e a cui è stato invece annullato il voto, voto che era stato espresso verso la nostra lista. Faremo ricorso e chiederemo il riconteggio, perché tra oltre 8mila schede dichiarate nulle, noi potremmo ritrovare il numero sufficiente per arrivare alla soglia de 4% ed entrare in Consiglio regionale come la gente ha richiesto attraverso queste elezioni».
Alle elezioni comunali di Trieste di due anni fa, sorprendendo molti, il candidato sindaco della lista 3v Verità Libertà Ugo Rossi raccolse il 4,6% dei consensi entrando in Consiglio. Per ora, invece, la sua rimane una impresa solo sfiorata. Si aspettava di non farcela?
«Personalmente non avevo nessuna aspettativa. Sapevamo che con i numeri raccolti in passato da altri movimenti vicino alla nostra filosofia avremmo potuto fare anche un botto pazzesco. In questo momento posso dire che sono molto orgogliosa di quanto ottenuto a livello personale. Ma quello 0,3% mancante mi rompe davvero…».
Rimane comunque un dato inoppugnabile: l’aver surclassato, in numero di voti, il Terzo Polo.
«Qualche giorno fa avevo detto di aver scoperto che siamo in tanti, una minoranza che non ha piegato il capo, che non si è fatta convincere dalle bugie del Governo, una minoranza che necessitava di avere un peso a livello politico. Oltre 22mila elettori mi hanno votata come presidente. Un numero che va ascoltato da parte delle istituzioni. Siamo una realtà, non dei disturbatori della quiete pubblica come spesso qualcuno ci ha apostrofati».
«Non votare significa dare più forza ai partiti che hanno governato in questi ultimi anni, alla loro rete clientelare, e all’oligarchia finanziaria. Non votare non danneggia il sistema, anzi lo rafforza». Si era espressa così durante la campagna elettorale. Alle urne si è recato il 45,26%. Delusa?
«Posso rispondere dicendo che l’unica cosa che conta, d’ora in poi, è lavorare con i fatti. Gli ultimi vent’anni di politica hanno creato una soglia dell’astensionismo molto alta. Bisogna rimboccarsi le maniche e ricreare la partecipazione. Le belle parole non bastano più».
Fedriga è stato ampiamente riconfermato. Se lo aspettava?
«Che venisse riconfermato me l’aspettavo, sì, ma non mi sarei mai aspettata un risultato così negativo da parte di Moretuzzo. Non avrei mai immaginato una forbice così grande. Avrei pensato ad una battaglia più accesa».
Se doveste entrare in Consiglio, che tipo di opposizione sarà la vostra?
«Costruttiva. Con proposte concrete. Ma saremo anche di vedetta, sempre: se si dovesse voler far passare qualche “porcata”, saremmo pronti a dare il segnale di allarme. Speriamo che il riconteggio delle schede ci permetta di dire la nostra in Consiglio regionale».
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