C'è vita a Trieste "La gioia di quei 50 metri per buttare la plastica"

C'è vita a Trieste, nonostante le restrizioni imposte dalle norme per contenere la diffusione del coronavirus, che stanno cambiando la vita di tutti noi. Ecco chi ha voluto raccontare la propria esperienza, il proprio quotidiano della quarantena nelle giornate da "zona rossa". QUI TUTTE LE ALTRE PAGINE DEL DIARIO e QUI IL LINK CHE VI SPIEGA COME FARE PER MANDARCI I VOSTRI TESTI
Lasorte Trieste 03/04/20 - Via Valmaura, Supermercato Famila, Emergenza Coronavirus
Lasorte Trieste 03/04/20 - Via Valmaura, Supermercato Famila, Emergenza Coronavirus

GIORNO 25 - 4 APRILE

Due settimane sono trascorse dall’ultima volta al supermercato. Stamattina ho osato fare una spesona ancora più grande. Chissà se riuscirò ad un’ autonomia di 3 settimane. Vedremo. Il carrello traboccava da tutte le parti e ben più della metà riguardava la frutta e la verdura. Oltre al frigorifero strapieno , buona parte della spesa è conservata in due cassette giù in garage ancora bel fresco. Nani ha sentenziato che ho comprato troppe cose e ne farò marcire parecchie. Io non credo proprio. Siamo solo ai primi di aprile e confido in un caldo non troppo esagerato. Oltretutto, certamente costretti a casa ancora per tutto il mese corrente, è meglio che il clima rimanga il più fresco possibile, sennò la tentazione del Carso o di Barcola diventerebbe sempre più pericolosa. Essendo la cucina molto piccola , la dispensa giù in garage risulta ora molto strategica. I 50 gradini per arrivarci sono un gran bel esercizio, come pure i 50 metri verso le pattumiere. Arrivare a pensare quanto è bello avere sempre tanta plastica per fare quei 50 metri è davvero paradossale! Non l’avremmo mai detto prima . Anzi... Se poi ci si trova in due ai cassonetti è il massimo dell’intrattenimento !! Ci si ferma volentieri a parlare, uno all’altezza del contenitore dell’umido, l’altro a quello della carta, rispettando così la distanza di ben 6 metri . NOI RESTIAMO SEMPRE A CASA !!!!!!

Cesarina Gigni

 

La nuova ordinanza regionale da oggi fa obbligo a tutti di indossare la mascherina prima di entrare nei negozi di alimentari: peccato solo che i comuni siano indietro nella distribuzione porta a porta, e che nelle farmacie si reperiscano con molta difficoltà. In un video un buontempone mostra come procurarsene una trasformando un paio di mutande. Fuori casa nel cielo terso mi attende un sole mite, sul volto mi accarezza una leggera bora. A memoria non ricordo una primavera così seducente; la natura sembra - ma è solo un'apparenza - volere farsi beffa del genere umano, obbligato alla generale serrata. Durante l'uscita con Lilly lungo le rive, all'altezza della stazione Rogers, incontro la vedova del palombaro: per la prima volta la vedo indossare la mascherina azzurra. È una minuta nonnina, che ha abbondantemente superato l'ottantina, arrivata a Trieste da Marerada nel '47, con l' esodo. Tenendoci a distanza di sicurezza ci scambiamo qualche parola. "Xe dura, cossa la vol che ghe digo! Xe più de un mese che non vedo le mie fie, per fortuna se sentimo per telefono. Vado a farme la spesa da sola, visto che ancora arivo, cussì fazo due passi e vedo el mar, e penso al mio povero marì che drentro al mar ga passà tuta la vita. " Le chiedo come sta in salute." No posso lamentarme, a parte la veciaia. Se vedi che lassù ancora no i me vol. Però la sa cossa che ghe digo? No ho paura de morir." Quanta tenerezza, e quanta semplice saggezza! Adesso Cuoricino è ritornata a casa con un sorriso trionfante sulle labbra: nella farmacia di via Belpoggio è riuscita a procurarsi 2 preziosissime mascherine. Bene: così potremo osservare le nuove disposizioni, ed io non dovrò ricorrere alle mie mutande.

Alessandro Paronuzzi

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