C'è vita a Trieste "Il dolore per Amilcare, che ora continuerà a coltivare l’orto fra le nuvole"
GIORNO 28 - 7 APRILE
Mio cugino Amilcare non ce l’ha proprio fatta . Il Covid 19 si è portato via anche lui. Ci stavamo preparando , ma non si è mai pronti. Il dolore di chi resta è acuto e la rabbia è palpabile. Inaccettabile è la solitudine con cui ha vissuto queste ultime settimane, senza che nessuno dei suoi cari potesse stargli vicino, tenergli la mano, fargli una carezza. Mia cugina si colpevolizza tanto per questo. 61 anni insieme hanno vissuto i miei cugini, da diventare quasi uguali nelle movenze , nel modo di pensare, nelle abitudini, quasi una somiglianza fisica. La figlia biologa è stata la prima a scoprire il Coronavirus nel suo papà, analizzandone il tampone. Non esiste vestizione, non esiste la corona fra le dita, non esiste funerale in chiesa, solo una benedizione di don Diego alla bara sul cancello del cimitero coi 4 parenti più stretti. Che tristezza !! Che odio verso questo nemico così piccolo, ma così potente da mettere in ginocchio tutta l’umanità. Ora caro Amilcare potrai discutere di nuovo di politica col tuo amicone Gino e mia mamma e mio papà, pure lì da tanto tempo, ti insegneranno a coltivare l’orto anche fra le nuvole. Metti in un angolo anche due liquidambar che tanto amavi nel tuo giardino e di cui andavi così fiero per i colori stupendi in autunno.
Cesarina Gigni
Adesso esistono anche i furbetti del supermercato: una signora di Grado, più volte ammonita, è stata sanzionata dai vigili urbani perché in un solo giorno era uscita di casa ben 11 volte per andare a fare la spesa. Io esco di norma 3 volte, sempre in compagnia di Lilly: verso le 9 per i primi bisogni, dopo le 5 del pomeriggio, quando andiamo a trovare lo zio Michele portandogli la spesa, e dopo cena per l'ultima breve passeggiata della giornata. Per fortuna il palazzo dove abitiamo è dotato di un cortile interno, così in queste belle giornate soleggiate, prima di pranzo, Lilly ed io possiamo anche andare a giocare un po' con la palla, assieme a Davide, un bambino di 10 anni figlio di nostri vicini. Percorrendo la gimcana tra i tavoli dell' appartamento - 100 giri nell'arco della giornata - riesco a mantenere una media di 15 mila passi al giorno, pari a circa 10 chilometri. Poiché Cuoricino quotidianamente si sbizzarrisce con invenzioni culinarie alle quali non posso nè desidero sottrarmi, devo assolutamente darmi da fare per smaltire gli eccessi gastronomici. Lo stesso discorso vale naturalmente per Lilly: alla fine della quarantena non vorrei ritrovarmi accanto, in luogo di un cane un tricheco in miniatura.
Alessandro Paronuzzi
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