Pallacanestro Trieste, Arcieri si presenta: «Progetto facile da accettare. L’obiettivo della proprietà è di vincere subito»
TRIESTE. «Trieste? Un progetto facile da accettare aldilà della categoria. Centrare l'obiettivo che mi ha indicato la proprietà, vincere subito, è per me una novità affascinante e molto stimolante».
Michael Arcieri, nuovo general manager biancorosso, racconta così il motivo di una scelta che lo ha portato ad accettare la serie A2 per riportare la Pallacanestro Trieste nel basket che conta. Ha raccolto il testimone da Mario Ghiacci in un passaggio di consegne virtuale avvenuto ieri nel corso di una conferenza stampa nella quale si è respirato lo spessore e il carisma di un personaggio che nella passata stagione, non a caso, è stato premiato come miglior dirigente del campionato italiano.
IL SALUTO DI GHIACCI: «Con l'arrivo di Arcieri finisce per me un ciclo molto importante - le parole del manager reggiano - dieci anni incredibili caratterizzati da alti e bassi e chiusi con una retrocessione che ancora oggi, a mente fredda, reputo immeritata. Ho dedicato alla pallacanestro una vita intera, alcune situazioni vissute in questa stagione mi hanno fatto riflettere. Sicuramente ci sono state delle colpe e di errori ne abbiamo commessi, chiudo un capitolo con la certezza di lasciare la società in buone mani. La sera in cui siamo retrocessi, Richard De Meo mi ha chiamato per garantirmi che nulla sarebbe cambiato. L'arrivo a Trieste di Arcieri conferma che le idee e i progetti di questa proprietà restano immutati. Mike ha vinto la concorrenza di tanti candidati ma, dal primo colloquio, ho capito che era l'uomo giusto. Il mio ruolo in questa che sarà la mia ultima stagione sarà dare continuità al lavoro degli ultimi anni sul palazzetto, il settore giovanile e il marketing. Poi, una volta che Arcieri avrà ultimato il suo impegno sulla squadra ultimerò il passaggio di consegne".
LE PAROLE DI ARCIERI: «Io e la mia famiglia siamo felicissimi di essere qui, una piazza che ha storia, tradizione e vive il basket con grande passione. Ho sposato il progetto di una proprietà con la quale condivido gli stessi valori. Non parlo solo di sport, parlo di cultura, identità, di un modo di intendere la vita. Vogliamo fare in modo che la serie A2 sia solo un momento di passaggio, per vincere dovremo essere bravi a scegliere, prima ancora che tecnici e atleti, le persone giuste».
NUOVO COACH: «Un grazie a Marco Legovich. Questo lavoro ti obbliga a prendere decisioni difficili, resta la stima per un tecnico che oltre a essere un figlio di Trieste ha dimostrato grandi capacità e intelligenza. Ho scelto un'altra strada perchè ho imparato che l'esperienza per fare questo mestiere è fondamentale ma sono certo che ha il futuro davanti e tra qualche anno sarà uno dei migliori allenatori italiani. Per la prossima stagione siamo nel mezzo di un processo in cui stiamo valutando molti allenatori. Posso dire che questa è una piazza ambita, abbiamo ancora bisogno di tempo nella convinzione che la cosa importante sarà trovare il profilo giusto. Vale per il coach ma anche per i giocatori, vogliamo che chi arriva a Trieste condivida la nostra filosofia e il nostro modo di pensare la pallacanestro. In un mondo ideale potremmo avere il nostro capo allenatore entro venerdì, prima della mia partenza per la Summer League di Las Vegas. Entro la metà di luglio, comunque, vorremmo completare lo staff tecnico».
Riproduzione riservata © Il Piccolo