Massimo Mignanelli, notissimo volto della Rai: «La Barcolana mi ha rapito, non me ne perdo una a Trieste»

Isabella Franco

TRIESTE. «Come un bambino in un negozio di giocattoli». È stata così la prima Barcolana di Massimo Mignanelli, notissimo volto giornalistico televisivo e storico inviato Rai. Suoi i servizi di costume e società, le cronache dalle località più amene e degli eventi più importanti in Italia. E nel suo palmares non poteva certo mancare la regata più affollata del mondo, raccontata sette o otto edizioni fa per la prima volta da inviato speciale del Tg1 con un approccio forse un tantino altezzoso, atteggiamento abbandonato immediatamente dopo essersi reso conto di quanto coinvolgete sia questa regata che dispiega in mare più o meno duemila vele e che appassiona e trascina un intero territorio.

«Mi fecero salire su una barca per raccontare la regata – ricorda Mignanelli – e mi sono subito reso conto dell’importanza della manifestazione e di come fosse vissuto da Trieste questo appuntamento». Negli anni, Barcolana è cresciuta, ha passato edizioni non facili tra restrizioni dovute alla pandemia, mancanza assoluta di vento o, al contrario, bora così forte da rendere pericolosa la discesa in mare. Mignanelli, dopo la prima cronaca, ha voluto essere sempre presente e sempre a bordo di un’imbarcazione, anche per la Barcolana 54, questa volta da inviato di Rai News 24.

«Ogni anno – continua l’inviato – quello che mi stupisce, oltre alla quantità di vele in mare e alla difficoltà di destreggiarsi tra tante imbarcazioni, sono la perseveranza e l’amore per il mare di chi partecipa alla Barcolana. Non ci sono solo triestini o skipper che si imbarcano al mattino e fanno pochi minuti di navigazione per trovarsi alla linea di partenza, ma anche persone che fanno delle traversate incredibili per partecipare, ore e ore in mare per trovarsi a regatare a Trieste e il bello è che ciascuno porta un pezzo della sua cultura, magari in cambusa, dove puoi trovare prodotti tipici da ogni dove».

Troppo pochi i giorni di permanenza che servono per raccontare la Barcolana per dire di conoscere Trieste, eppure Mignanelli lo spirito di questa città pare averlo colto. «Oltre a essere una bellissima città, vivibile e a misura d’uomo io credo che la Barcolana rappresenti lo spirito di Trieste e della sua gente, divertente, allegra e pronta ad affrontare la vita con leggerezza».

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