Il varo di Nababbo IV lo scafo vintage scolpito dal maestro d’ascia
Lunga 10 metri, è l’ultima creatura del progettista triestino Lenardon, specialista nella costruzione di imbarcazioni a vela in legno
![il Nababbo IV Foto Paolo Maccione](https://images.ilpiccolo.it/view/acePublic/alias/contentid/a6692e97-4abc-4c20-bf15-be000828c19f/0/l-varo-di-nababbo-iv-lo-scafo-vintage-scolpito-dal-maestro-dascia_nababbo.webp?f=16%3A9&w=840)
“Federico Lenardon… dal pensiero alla mano”, è il titolo della mostra, prodotta da Barcolana, inaugurata oggi, sabato 5 ottobre, che ha come protagonista il progettista navale e maestro d’ascia triestino che realizza e ristruttura meravigliose barche a vela in legno. L’inaugurazione alle 18 alla Sala comunale d’arte di piazza Unità: resterà aperta fino al 13 ottobre con ingresso gratuito. La storia di Federico si è incrociata già due volte con Barcolana con la progettazione e la realizzazione di “Spigola”, skiff costruita in kit nel 2014 durante l’edizione 46, e B50 la passera della tradizione istriana realizzata in occasione dell’edizione del cinquantenario. Un susseguirsi di disegni, progetti e meravigliosi acquerelli, permetteranno di scoprire 11 suoi lavori.
Nababbo IV varata il 21 settembre
Tra le storie più affascinanti, quella appena scritta di Nababbo IV, varata il 21 settembre. L’armatore di Nababbo IV, nuovo ma tradizionale cutter di 10 metri, è Guglielmo Danelon che grazie all’amicizia con Federico Lenardon è riuscito a tradurre in realtà un suo desiderio. «Sono nato in barca – racconta Danelon – ho sempre navigato con le barche di legno di mio padre, pur facendo regate anche con scafi di plastica e moderni, ma amo il mondo del legno che personalmente ritengo l’ideale per la crociera. Costruire per me stesso una barca, una volta nella mia vita, è sempre stato un mio desiderio e durante la pandemia ho iniziato a discutere con Federico, siamo amici da una vita, di questa idea che lentamente si è concretizzata».
Una barca da crociera
«Volevo una barca da crociera – spiega –, non da regata, ho scelto una barca tradizionale a chiglia lunga perché penso che si comporti in maniera più marina. Nababbo IV ha anche dei tocchi di modernità che Federico ha dato, sperando anche che abbia delle prestazioni buone, perché nell’anima resto sempre un regatante. Ha preso vita a Monfalcone al Cantiere Alto Adriatico Custom, di Odilo Simonit e Paolo Skabar, dove Federico lavora, è stata una costruzione lenta, perché loro sono artigiani e non ho mai voluto fare fretta. Quasi tutto è stato fatto su misura, anche la ferramenta di Nautinox».
L’innovazione nello scafo
Nababbo IV è un’opera dell’ingegno e delle mani di Lenardon, «In questo progetto nulla è stato lasciato al caso – sottolinea Danelon –. Ogni particolare è stato costruito intorno a Guglielmo. L’innovazione è nello scafo, ha una forma molto antica, adatta per navigare in Mediterraneo, però ha le linee tirate in una visione un po’ più moderna. È molto leggera, non arriva neanche a 6 tonnellate mentre una barca simile di forme e dimensioni può pesare 8,5 tonnellate. L’albero è in alluminio, a bordo sistemi di navigazione moderni, plotter, tracciamento e strumentazioni del vento. È costruita in legno composito, ogni pezzo della barca e dello stampo è stato tagliato a controllo numerico, mentre tutti i particolari e la chiglia sono realizzati a mano. Grazie all’aiuto di Marco Lostuzzi abbiamo dimezzato la struttura dell’ossatura, la chiglia, i bagli e la coperta sono più leggeri». «Il peso risparmiato – aggiunge – ha permesso di avere una zavorra importante come quella delle barche da regata. L’armo è ispirato agli scafi oceanici, a prua ci sono due stralli pensati che permettono di ridurre la vela senza difficoltà».
Le vele
Le vele sono dell’Olimpic Sails, per la randa, il fiocco e la tormentina è stato scelto dacron ad alte prestazioni, per il genoa un laminato della linea di produzione della veleria di maggior livello con coperture esterne e fili bianchi per avere una vela più leggera e con maggiori prestazioni del dacron, ma in linea con l’estetica classica della barca. Per le vele downwind il classico nylon bianco. —
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