Il presidente di Generali Sironi racconta il legame con la Barcolana: «Insieme tuteliamo la diversità e l’equità. Donne sempre più leader»
L’intervista. «Coniuga lo sport e l’attualità. Ed è un veicolo di messaggi di rispetto»
Maestro di vela, esperto di traversate atlantiche, Andrea Sironi non poteva mancare alla Barcolana 56: per il presidente di Generali sarà la terza partecipazione alla regata.
Presidente Sironi, Generali è lo sponsor storico della Barcolana da molti anni. Come si cementa un matrimonio così longevo?
«Condividendone lo spirito, supportandone le iniziative e promuovendone di nuove cogliendo i cambiamenti nella società, per offrire a tutti un’esperienza divertente, positiva, sostenibile. Barcolana è una manifestazione sportiva che coniuga lo sport ai temi d’attualità, raccontando della capacità di Trieste di fare squadra e realizzare progetti dall’eco internazionale. Con questo proposito Generali è al fianco della città da oltre 40 anni, per supportarne la crescita. Oggi siamo presenting partner e sponsor principale».
Anche in questa edizione ci sono velisti da tutto il mondo, in una competizione che promuove la cultura della diversità e dell’inclusione. Che ne pensa?
«Viviamo un periodo complesso e difficile dal punto di vista economico, sociale, ambientale. In Generali siamo convinti che siano le nostre differenze a fare la differenza. Al centro di tutto ciò che facciamo, c’è la volontà di valorizzare il fatto che siamo tutte persone uniche, caratterizzate da diverse culture, stili di vita, forma mentis. Per questo motivo oramai da diversi anni l’attenzione alla diversità, l’equità e l’inclusione è al centro delle iniziative che Generali promuove in Barcolana, che includono le attività di The Human Safety Net, in piazza Unità, aperte alle famiglie. Io stesso ho avuto modo di sperimentare equipaggi misti e di verificare come in mezzo al mare non è certo il genere a fare la differenza, ma come affronti le difficoltà e le sfide che ti pone davanti. Una lezione importante da imparare fin da piccoli».
In questo quadro si inserisce anche il progetto Generali Women in Sailing. Ne siete soddisfatti?
«I giovani rappresentano la leva del cambiamento e la vela rappresenta un mezzo importante, che incoraggia gli atleti a confrontarsi con sé stessi e gli altri e a coltivare lo spirito di squadra. Insieme al Trofeo Generali - Women in sailing, oggi alla quarta edizione, assegnato al primo team misto guidato da una donna in posizione di leadership e premiato con un percorso di formazione per la vincitrice da parte della Generali Academy, abbiamo avviato con Barcolana un progetto che si apre a tutta la vela giovanile, affinché si possa aumentare il numero di donne in barca in ruoli decisionali».
In che modo?
«La nuova proposta di Women in Sailing e Barcolana parte da una ricerca su 246 velisti provenienti da tutta Europa, sia velisti che allenatori, commissionata da Generali e Barcolana, realizzata da Swg e con il patrocinio della Federazione Italiana Vela e di World Sailing. Sugli esiti verrà realizzato un toolkit entro la fine del 2024 destinato ad allenatori e tecnici per supportarli nell’allenamento di team giovanili misti. Ogni velista ha un rapporto indissolubile con l’ambiente e il mare».
Come i cambiamenti climatici e i nuovi rischi emergenti stanno mettendo alla prova le assicurazioni?
«A fronte della minaccia del cambiamento climatico, con eventi meteorologici estremi, è necessario aumentare la resilienza del sistema economico e delle comunità. E’ una sfida che non si vince da soli e il nostro settore gioca un ruolo fondamentale. C’è un importante gap di protezione nel Paese. Noi siamo convinti che lo strumento per affrontare queste crisi sistemiche siano le partnership pubblico-private».
Parteciperà alla regata di domenica?
«Certamente e ne sono felice. Amo il mare e vivere questa festa è un’esperienza che dà gioia. Voglio rivolgere un ringraziamento a chi è impegnato nella realizzazione dell’evento e a chi sarà impegnato a garantirne la sicurezza. Buon vento a tutti». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo