Barcolana Sea Summit, sotto la lente la sostenibilità negli eventi sportivi

Illustrate le iniziative di Barcolana, dalla mobilità alla differenziata. Gialuz: qui la prima regata a chiedere il responsabile ecologico a bordo

Roberta Mantini
L’inaugurazione del Sea Summit nel Salone di rappresentanza del Palazzo della Regione. Foto Lasorte
L’inaugurazione del Sea Summit nel Salone di rappresentanza del Palazzo della Regione. Foto Lasorte

Nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia è stata inaugurata ufficialmente – anche se il programma era già partito nella giornata precedente – la quarta edizione di Barcolana Sea Summit dal titolo “Energie positive: nuove idee e strategie per la sostenibilità dei territori”, la cui prima sessione è stata dedicata al mondo dello sport e alla diminuzione dell’impatto ambientale di realtà come Barcolana 56, il palazzetto della Pallacanestro Trieste e lo stadio dell’Udinese calcio che lavorano in questa direzione collaborando con aziende come AcegasApsAmga e Bat.

L’acqua «che non si vede» per il via al Barcolana Sea Summit
Uno scatto all’interno dello stand “Deep blue exploration zone” dell’Area marina protetta di Miramare

Ma come si fa ad avere una Barcolana sempre più sostenibile in mare e a terra, trasmettere il valore della sostenibilità ed impegnarsi ancor di più per ridurre l’impatto sulla città? «Lavoriamo con tanti partner – ha spiegato Mitja Gialuz, presidente di Svbg – anche per favorire l’ingresso in città con i treni e l’uso di parcheggi periferici raggiunti da bus elettrici. Sul versante mare la Barcolana è stato il primo evento velico al mondo ad inserire la figura del responsabile ecologico di bordo che deve essere indicato dall’armatore all’atto dell’iscrizione. Anche la raccolta differenziata è un tema sul quale Barcolana si è impegnata molto con AcegasApsAmga. Quest’anno, grazie al contributo della Regione, sono stati realizzati 18 mila bicchieri riutilizzabili che verranno distribuiti a chi partecipa alla Barcolana per evitare la produzione di molti rifiuti plastici». E proprio sul tema della raccolta differenziata AcegasApsAmga da quest’anno ha creato un vademecum per gli espositori nel Villaggio per favorire la raccolta differenziata e le azioni sostenibili. Inoltre, per la prima volta verrà fatta una raccolta quotidiana della differenziata e della carta.

«Pallacanestro Trieste – ha spiegato Daniele Cavaliero, ex capitano della squadra – sente l’urgenza e la responsabilità di muoversi verso temi di sostenibilità. Lo sta già facendo in maniera concreta, grazie all’aiuto anche delle istituzioni, nella sua casa, il Pala Trieste. Nel 2023 è stato fondato un dipartimento di community e fan engagement che quest’anno si è focalizzato sul progetto Eco Dunk, per sensibilizzare i più giovani; sono stati creati eventi fatti anche con i giocatori della prima squadra per la raccolta dei rifiuti, si sono svolti laboratori di riciclo creativo per tutti i bambini. E ancora i progetti di riqualificazione dei campetti cittadini, il primo è stato quello del quartiere di Valmaura, quest’anno ce ne sarà un altro. Si cerca di ricreare anche quell’inclusività, quella voglia di stare in mezzo alla comunità che per una squadra sono fondamentali».

Udinese calcio lavora da molto tempo sul tema della sostenibilità. «Ad essere concreti – ha spiegato Franco Collavino, direttore generale Udinese Calcio – dopo la realizzazione delle maglie con un filato che è stato ricavato da bottiglie di plastica e dopo i lavori che stiamo facendo in questi giorni per un parco solare da 1.400 pannelli, il più grande sul tetto di uno stadio in Italia che produrrà kilowatt sia per lo stadio che a favore della città e della comunità, stiamo lavorando con Bat ad un nuovo progetto per la riduzione dell’impatto ambientale sulla città quando si gioca una partita». «Il nostro concetto di share value – ha aggiunto Andrea Di Paolo, Presidente Bat – è un concetto ampio del territorio Fvg, quindi il nostro obiettivo è investire e di ridare valore all’intera regione, non solo la città di Trieste».—

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