Barcolana, Kosmina rilancia: «Lottiamo per vincere, il gap con Arca si è ridotto»

Prosecco Doc si conferma la rivale numero uno di Arca. Terza la barca delle Fiamme Gialle: onorati al meglio i 250 anni della Guardia di Finanza. Stupiscono Generali e Ms

Filippo Errico Verzè
Prosecco Doc, seconda classificata (Foto Silvano)
Prosecco Doc, seconda classificata (Foto Silvano)

L’inizio della 56.a Barcolana ha tenuto tutti col fiato sospeso, quando Prosecco Doc ShockWave 3, con al timone Mitja Kosmina, sembrava aver messo in atto il piano perfetto. «La nostra unica chance era di partire sopravento, cercando di usufruire del vento da sinistra, che arrivava prima a noi che ad Arca», spiega Kosmina. Le raffiche, tuttavia, sono calate di intensità troppo presto e, in breve tempo, il maxi 100 del Fast and Furio Sailing Team ha preso il comando della regata per non lasciarlo più.

Per Prosecco Doc, che si è presa la piazza d’onore per la seconda Barcolana consecutiva, qualche rimpianto anche nelle battute finali. «Nell’ultimo lato stavamo accorciando, aiutati da un vento favorevole, sui 13-15 nodi, che ci permetteva di scendere di più: se il lato fosse stato 3 miglia nautiche più lungo avremmo potuto fare qualcosa di serio, ma così invece non c’era possibilità di sorpasso».

La “rivalità” con Arca non finisce certo qui. «Noi lottiamo sempre per vincere e pensiamo di aver ristretto il gap con loro», afferma Kosmina. «Chiaro che essere gli unici veri avversari di Arca non ci aiuta, perché così improntano tutta la loro strategia su di noi».

Le facce nello stand di Prosecco Doc sono comunque soddisfatte. Così come in quello della Guardia di Finanza, dopo che la loro barca Fiamme Gialle-Nice ha onorato al meglio i 250 anni dalla fondazione del Corpo, con un eccellente terzo posto.

 

«Siamo soddisfattissimi, perché riuscire a salire sul podio non era scontato, visto che i due davanti avevano un potenziale decisamente superiore al nostro», dichiara il timoniere Paolo Cian. «C’erano diversi avversari in grado di insidiarci, ma abbiamo raggiunto il nostro obiettivo grazie a una serie di scelte giuste e spingendo la barca al massimo. Devo fare i complimenti a tutto il team perché ha fatto davvero un lavorone».

Dello stesso avviso anche Ruggero Tita, due volte oro olimpico nel Nacra 17 assieme a Caterina Banti, a bordo come ospite delle Fiamme Gialle. «Mi ha stupito molto vedere i ragazzi così affiatati e coordinati, tutto ha funzionato come un orologio».

Soprattutto nella prima parte di regata, Fiamme Gialle-Nice ha dovuto battagliare con Woodpecker Cube Generali, uno swan 90 con a bordo anche la triestina Jana Germani (quinta ai Giochi di Parigi sul 49er). «Nel primo lato, dove eravamo terzi, siamo stati impeccabili», spiega. Poi Fiamme Gialle ha avuto la meglio e Generali ha dovuto accontentarsi (per modo di dire) del quarto posto, «ma siamo comunque felicissimi del risultato, non abbiamo sbagliato niente».

Difficile, insomma, essere tristi. Piuttosto, all’arrivo delle barche le rive di Trieste sono diventate un tripudio di “urrà” e di bottiglie di Prosecco stappate. Perché «la Barcolana è sempre una festa, qualunque sia il risultato», come dice Alberto Leghissa, dopo che la sua AnyWave ha chiuso sesta assoluta e prima nella categoria super maxi (a bordo anche Luigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse).

Lo spirito della Barcolana, a metà tra agonismo e pura passione, può essere riassunto anche dal sorriso a 32 denti di Nicholas Groux, timoniere di Msc. Contro ogni pronostico, il prototipo da lago della Società Nautica di Ginevra è arrivato undicesimo, dopo essere rimasto a lungo al quinto posto. «Non ce lo saremmo mai aspettato: è stata una gara bellissima, in un posto davvero incredibile». —

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