Dalle navi bianche al turismo lento: il Friuli Venezia Giulia è pronto a ripartire
Il territorio regionale offre ciò che i viaggiatori chiedono nel dopo Covid: sicurezza, natura, varietà e autenticità
TRIESTE Il turismo nel post Covid è una sfida che il Friuli Venezia Giulia coglie ed è pronto a vincere. Perché gioca a carte scoperte e si mostra per quello che è: territorio dalla forte personalità, “diverso”, alternativo, estraneo ai flussi di massa, ricchissimo di cultura e natura, spazi ampi e variegati, piccoli borghi ed esperienze autentiche, ma anche avamposto verso l’Europa con una città capoluogo come Trieste dal forte appeal. E, considerato che nel 2022 i viaggiatori continueranno a preferire la vacanza sostenibile in località percepite come sicure, non troppo lontane da casa, facilmente raggiungibili e ancora da scoprire, quest’angolo tra Adriatico, Nord ed Est Europa, ha tutte le carte in regola per ripartire con slancio dopo anni difficili, cogliendo le nuove sfide.
Si parlerà anche di questo, e delle mille sfumature che contraddistinguono un settore chiave per l’economia italiana e regionale come il turismo, giovedì 23 giugno a Trieste, dalle 17.30 nella sala Agorà del Molo IV in Porto Vecchio, nella quarta edizione de “L’alfabeto del futuro”, progetto promosso da La Stampa di Torino e dai quotidiani del gruppo Gnn - Gedi News Network, con l’obiettivo di far emergere potenzialità e energie dei territori in eventi che coinvolgono enti, istituzioni, imprenditoria, comunità cittadina. I temi sono i più vari, la tappa triestina sarà incentrata sul turismo e la sua riscossa nel post Covid.
D’altronde il turismo è un comparto che rappresenta l’11 per cento della ricchezza regionale, con oltre 16.500 addetti tra commercio, settore alberghiero e della ristorazione. Un mondo in continua evoluzione, che in Friuli Venezia Giulia è cresciuto in maniera palpabile ed evidente dal 2015 al 2019, l’ultima anno “normale” prima dello scoppio della pandemia, con tutte le restrizioni e le limitazioni agli spostamenti che ne sono conseguite. Se nel 2015, infatti, le presenze furono 7,9 milioni, si salì gradualmente fino a 9 milioni nel 2019. Poi il brusco e inevitabile calo nel 2020 (4,7 milioni) e la rinnovata crescita della curva nel 2021 (7,3 milioni).
Il dato relativo al 2022 è ancora tutto da scrivere, ma le premesse ci sono tutte. Trieste in particolare sta vivendo un momento positivo, con una forte presenza di turisti sia italiani che stranieri, e il boom delle crociere. Si pensi che nel 2021 il numero dei passeggeri è stato superiore del 34% rispetto al 2019, con oltre 238mila passeggeri, con stime di crescita doppie per il 2022. Per questo, come spiega l’assessore regionale competente Sergio Emidio Bini, si stanno «stringendo importanti accordi con le compagnie per l’uso di servizi e guide turistiche locali e per fare promozione ai nostri territori a bordo delle navi. I crocieristi in arrivo a Trieste devono scoprire la città e tutto il Friuli Venezia Giulia e possibilmente tornare per fermarsi più a lungo».
Trieste, ma anche il mare di Grado e Lignano, il Collio, i tanti borghi e centri d’arte del Friuli e del Pordenonese, la montagna, e poi Gorizia. Uno degli eventi più importanti di questi anni, infatti, sarà “GO! 2025”: Gorizia Nova Gorica insieme per diventare un’unica grande Città europea della cultura tra tre anni. Secondo il sindaco Rodolfo Ziberna «è l’appuntamento più importante dei prossimi vent’anni, per tutto il Friuli Venezia Giulia. Sono previsti 2,5 milioni di visitatori in dodici mesi, quindi tutto il comparto ricettivo del territorio regionale sarà coinvolto, con un ritorno importante in termini di lavoro, assunzioni, investimenti, promozione a livello internazionale. Questo appuntamento si inserisce in un quadro di rilancio del turismo regionale. In questi due anni gli italiani hanno riscoperto l’Italia, e il Fvg, con la sua bellezza autentica e variegata, ha una marcia in più. Abbiamo tutto a portata di mano: mare, collina, montagna. Gorizia, in particolare, ha a due passi diverse capitali europee, natura, cultura, storia: Go!2025 si inserisce in questo contesto, che è un contesto vincente».
Riproduzione riservata © Il Piccolo