Dalle gruiste alle manager: le donne aprono un varco nell’industria del mare

L’impegno dell’associazione Wista

Giulio Garau
Roberta Manzi, ispettore portuale a Trieste e rappresentante di Wista
Roberta Manzi, ispettore portuale a Trieste e rappresentante di Wista

«La differenza di genere non deve essere fonte di divario, ma di complementarietà». È il motto di Wista (Women’s International Shipping and Trading Association), l’associazione delle donne del mondo dello shipping che punta a portare più figure femminili nei ruoli di responsabilità e guida nel sistema della portualità italiana, ancora «troppo maschilista». «Lo dimostra il fatto che oggi (ieri ndr) ai panel ci sono solo figure maschili e che attualmente non c’è una donna alla guida delle Autorità di sistema in Italia», ha osservato Roberta Manzi, rappresentante di Wista in Italia, ispettore portuale all’Autorità portuale di Trieste e con alle spalle un passato nella casa di spedizioni Parisi. E che ieri, in un provocatorio talk, al termine della prima sessione di Adriatic Sea Summit a Trieste, ha lanciato un messaggio a tutti gli attori della logistica e dello shipping riuniti a confronto, ma anche ai politici.

«Wista è un’associazione nata in Italia e al momento riunisce 81 socie - ha spiegato Manzi - presenti nelle città dei porti con varie funzioni. Manager dello shipping, nel settore marittimo, nautico e molte anche con cariche di amministratore delegato. Un settore che è ancora prettamente maschile, ma ci stiamo lavorando. A Trieste non ci sono ancora donne gruiste, a Genova sì».

Nata nel ’94 Wista non raccoglie solo le donne dello shipping, ma anche avvocati e giornaliste di settore. «Il nostro obiettivo è quello di fare networking - ha aggiunto - per parlare di certi argomenti. Il gender gap è uno degli obiettivi primari. Perché una donna riesce ad avere più capacità degli uomini in termini di problem solving e per la propensione al multitasking. Nonostante questo nei posti di lavoro, soprattutto nello shipping, dobbiamo lottare più degli uomini».

Qualche primo risultato c’è comunque: sono almeno 3 le donne che portano i rimorchiatori, nessun ormeggiatrice, ma gruiste sì: a Vado ligure e a La Spezia. Tre le ispettrici portuali: una di queste, Roberta Manzi, è appunto a Trieste.g.g.

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