Programma del Fedriga bis, opposizione all’attacco: «Retorica e omissioni»
Toni diversi nei commenti a caldo da parte dei nuovi capigruppo. Bordin: «Attendiamo contributi e critiche, poi piena operatività»
Maggioranza soddisfatta, opposizione delusa. Le repliche ufficiali al discorso di Massimiliano Fedriga saranno pronunciate la prossima settimana in Consiglio, ma a botta calda il presidente dell’aula e tutti i nuovi capigruppo commentano il discorso programmatico per la legislatura.
«Dichiarazioni programmatiche in continuità», dice il presidente del Consiglio Mauro Bordin, secondo cui «dal discorso del governatore è emersa una marcata attenzione alle infrastrutture, in particolare alla necessità di rafforzare i collegamenti aerei e ferroviari con il resto d’Italia e d’Europa, così come la ferma volontà di completare la riforma sanitaria cercando di recuperare il gap causato anche dalla situazione pandemica. Ora attendiamo contributi e critiche dalle varie forze politiche per poi immergerci nella piena operatività».
L’opposizione è critica su molti aspetti. Il capogruppo del Patto per l’autonomia Massimo Moretuzzo parla di discorso «che poteva andare bene vent’anni fa. Ci sono state omissioni importanti, a partire dall’emergenza climatica legata al riscaldamento globale e tutto il tema degli enti locali, che non è stato toccato se non con un cenno alle nuove Province». Moretuzzo critica sulla sanità: «Il presidente non ha fatto alcun accenno alla riorganizzazione del sistema, che deve passare per la nomina di un management all’altezza. Inoltre non ha dichiarato come intende gestire la questione dei flussi migratori».
Per il capogruppo Pd Diego Moretti «l’intervento del presidente è stato di ordinaria amministrazione, retorico e assolutamente deludente. Ci ha colpito l’omissione sull’autonomia degli enti locali, salvo solo intervenire su quelle che saranno le prossime Province. Il Pd, come fatto nei cinque anni passati, farà un’opposizione senza sconti, ma assolutamente costruttiva». Capogruppo del Misto sarà la M5s Rosaria Capozzi, secondo cui «Fedriga ha ribadito la linea, con una sanità che spinge verso le strutture private pur investendo soldi pubblici e il tema della creazione degli enti periferici, utili solo a soddisfare gli appetiti di alcune correnti politiche». A sinistra Furio Honsell definisce il discorso «molto superficiale. Fedriga si è vantato di come la Regione gestisce il Pnrr, quando invece il Fvg risulta la regione italiana con la minore quota pro capite di fondi Pnrr. Si è vantato che il Fvg ha tra i più alti export pro capite, ma non ha analizzato che ciò è dovuto alle navi di Monfalcone e alle migliaia di lavoratori immigrati in sub-appalto. Infine ha detto di impegnarsi per chi possiede seconde case. Avremmo preferito sentire parlare di una politica a favore degli alloggi per tutti».
Compatto di contro il favore del centrodestra. Per il capogruppo leghista Antonio Calligaris, il tema della natalità pone davanti «a grandi scelte e grandi politiche integrate per quanto riguarda sviluppo economico, famiglia e lavoro. Solo se riusciremo a garantire ai giovani del Fvg un lavoro potremo avere figli avremo un futuro per questa regione». Il collega di Fdi Claudio Giacomelli dice che «il centrodestra ha definito un programma ambizioso, ma al tempo stesso realistico. I punti chiave sono stati illustrati: infrastrutture, famiglia, problema della denatalità, sanità, con un piano straordinario emergenziale sulle liste d’attesa. Sarà un lungo lavoro ma andrà bene come l’altra volta». Il capogruppo della Lista Fedriga Mauro Di Bert parla di «programma chiaro e lineare» per «mettere a terra una serie di riforme importanti, tra sanità, agricoltura, sport». Il capogruppo forzista Andrea Cabibbo evidenzia infine come «le parole del presidente ci fanno guardare in positivo e con fiducia al futuro». D.D.A.
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