Piantedosi sui controlli al confine: centinaia di arresti, in Friuli Venezia Giulia altri 160 poliziotti

Il ministro dell’Interno parla di sicurezza, anche alla frontiera: «Rinforzi in arrivo entro fine mese grazie alle nuove assunzioni»

Mattia Pertoldi
Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno del governo Meloni
Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno del governo Meloni

Controlli al confine, rinforzi in regione entro fine mese e ruolo dell’Italia e dell’Unione europea in tema di immigrazione. Tutti temi, questi, centrali nell’azione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Prima di tutto vorrei dire – spiega al Messaggero Veneto e al Piccolo – che i controlli al confine sono misure che si stanno rivelando molto efficaci nella lotta ai trafficanti di esseri umani lungo la rotta balcanica. A fronte, poi, di un complesso scenario internazionale e dell’evoluzione della minaccia terroristica, aiutano a prevenire che, insieme a migranti irregolari, facciano ingresso nel nostro Paese anche soggetti pericolosi per la sicurezza nazionale.

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Le tende dei migranti all’interno della struttura del Silos, luogo da tempo diventato simbolo degli arrivi a Trieste lungo la rotta balcanica. Il sito si trova a pochi metri di distanza dalla stazione ferroviaria e nei mesi scorsi ha contato la presenza anche di centinaia di persone, costrette a vivere fra fango, immondizie e ratti. Fotoservizio Lasorte

Quanto ai risultati, Piantedosi entra nel dettaglio. «Le forze di polizia italiane – prosegue –, dal ripristino dei controlli al confine il 21 ottobre dello scorso anno, hanno controllato oltre 412 mila persone, rintracciando 3 mila 170 irregolari. Gli arresti, inoltre, sono stati 186, di cui 96 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina E fin dall’inizio stiamo coniugando i profili della sicurezza con le esigenze di coloro che liberamente si muovono tra Italia e Slovenia».

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Con l’arrivo dell’estate, di solito, aumentano gli arrivi lungo la rotta balcanica. «È certamente un fenomeno che si potrebbe ripresentare, ma che, in ogni caso, siamo preparati ad affrontare – ragiona –. Va detto pure, però, che grazie ai controlli alla frontiera, il numero dei rintracci in questi mesi è diminuito di molto, perché i tentativi di attraversamento dei migranti illegali vengono intercettati sul confine». Domani e dopodomani si vota per il rinnovo del Parlamento europeo ed è innegabile che il Governo guardi, con particolare attenzione, a Bruxelles.

«Dopo anni in cui L’Europa sembrava poco interessata alle politiche migratorie – spiega Piantedosi –, il Governo italiano è riuscito a riportare il tema al centro dell’agenda comunitaria. Abbiamo trovato quello che, al momento, è il miglior compromesso possibile per superare il vecchio regolamento di Dublino che ormai aveva fatto il suo tempo». Il nuovo “Patto Migrazione e Asilo” «tiene conto delle prioritarie esigenze dell’Italia e renderà possibile garantire frontiere esterne più sicure, procedure rapide ed efficienti per l’asilo, espulsioni più veloci e una maggiore solidarietà nei confronti dei Paesi di primo ingresso». Per quanto riguarda la nuova Commissione, «attendiamo che si insedi e poi avremo tutto il tempo per migliorare quanto realizzato fino a questo momento».

Dalle frontiere alla sicurezza interna, Piantedosi annuncia un pacchetto di rinforzi in arrivo in regione. «La sicurezza dei cittadini – ha concluso il ministro – è una priorità e per questo abbiamo invertito la rotta. Anni di politiche senza investire sulle nostre forze dell’ordine hanno diminuito gli uomini ed elevato l’età media di chi opera sul territorio. Noi abbiamo risposto con nuove assunzioni che ci stanno già consentendo di destinare maggiori e più giovani risorse per garantire migliori condizioni di sicurezza ai cittadini».

E se «l’anno scorso a Trieste sono state assegnate 117 unità tra Polizia e Carabinieri, 175 a Udine e 68 a Pordenone», adesso «entro giugno arriveranno altre 63 risorse a Trieste, 65 a Udine e 30 a Pordenone. A tutto ciò si aggiungono anche i militari – 187 a Trieste e 114 a Udine – posti a presidio di obiettivi sensibili: rinforzi che ci hanno consentito di moltiplicare gli sforzi a difesa della legalità e che stanno già dando i loro frutti come dimostrano i primi mesi di quest’anno in cui le denunce e gli arresti hanno già fatto segnare, complessivamente, un aumento rispetto a quanto fatto nell’analogo periodo del 2023».

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