Tragedia in pista a Cortina, il maestro di sci: «Morte inspiegabile, le piste sono sicure»

Borgo: «La neve è perfetta e i tracciati sono protetti». Il presidente del Collegio dei maestri di sci veneti: «Gli appassionati arrivano ben preparati sulle nostre Dolomiti»

Francesco Dal Mas
Una pattuglia della polizia in servizio piste a Cortina
Una pattuglia della polizia in servizio piste a Cortina

Ci sono state settimane in cui il Suem 118 dell’Ulss 1 Dolomiti ha dovuto soccorrere anche 20 feriti al giorno sulle piste. Siamo, dunque, in presenza di un numero eccessivo di incidenti?

«I dati non dicono questo», afferma Luigi Borgo, presidente del Collegio dei maestri di sci del Veneto.

«Anzi, mi risulta che proprio la conca ampezzana, in particolar modo, è caratterizzata da presenze di sciatori di buon livello di professionalità. Anche gli stranieri». Stranieri che sono ormai in maggioranza, circa il 60%. I quali, però, si scatenato nelle discese; soprattutto quelli che arrivano dall’Est europeo. Con quanta preparazione non si sa.

«Ma i colleghi maestri di sci», alleggerisce l’analisi il presidente regionale, «mi dicono che anche gli stranieri arrivano preparati. E d’altra parte lo si può ben capire. Hanno la consapevolezza, questi appassionati, di cimentarsi su piste tutt’altro che semplici.

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Gli incidenti possono capitare a chiunque, anche al più bravo, al campione; basta un niente.

La morte di questo bambino è scandalosa umanamente; inaccettabile perché inspiegabile. E lo è tanto di più perché ben sappiamo quanto sicure siano le piste delle Dolomiti».

Borgo ricorda infatti che le società impiantistiche adottano ogni possibile misura per prevenire gli incidenti. Non fosse altro perché è anche nella loro convenienza. «Posso assicurare che le piste sono perfette, anche in questi giorni di poca neve sono tirate come biliardi.

Se le strade fossero come le piste, avremmo delle superstrade. Abbiamo tutte le zone pericolose assolutamente protette e messe in sicurezza, e non è così per le strade; abbiamo mille attenzioni».

La neve tiene ancora, anche di pomeriggio, visto che fa ancora parecchio freddo. «La neve è perfetta in questo momento. Non vorrei che le mie parole fossero non intonate al rispetto di questo povero ragazzo.

Tutto il “sistema neve”, dai maestri di sci, agli impiantisti, a chi opera nel mondo della neve, lavora quotidianamente per la sicurezza che è sempre al massimo.

Noi facciamo un esame proprio specifico sulla sicurezza. Addirittura due. Anche il Consiglio di Stato ci ha riconosciuto che la prova tecnica è una prova di sicurezza. Cioè saper sciare bene è la prima espressione di sicurezza». Ma non è forse vero che gli sci sono troppo veloci? «Al contrario», smentisce Luigi Borgo, «anche l’attrezzatura è più sicura adesso. Tutti gli scarponi sono curati nei dettagli. Poi, purtroppo, a volte accade anche l’incredibile. L’inaccettabile».

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