Restano stabili gli infortuni sul lavoro in Fvg: oltre 13 mila nel 2024
Nel 2024 gli incidenti sul lavoro in regione sono stati 13.604, in linea con il 2023. Cala il numero di infortuni mortali, 19 in dodici mesi

«In Friuli Venezia Giulia c’è stato un piccolo calo del numero di incidenti e di decessi sul lavoro, ma non siamo soddisfatti perché ogni incidente è un dramma, ogni morte è una tragedia, che riguarda la persona colpita, la sua famiglia e il datore di lavoro». Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Inail Marcello Fiori che nella mattinata di mercoledì 19 marzo ha comunicato, a Trieste, gli ultimi dati ufficiali sugli infortuni sul lavoro in Friuli Venezia Giulia.
I numeri
Nel 2024 gli infortuni sul lavoro in regione sono stati 13.604 rispetto ai 13.702 del 2023, un calo minimo insomma, -0,72%, e peraltro in linea con la media italiana che si è attestata su un -0,67%.
Calano in modo più significativo, invece, i casi di infortuni mortali: 19 nel 2024 contro i 22 del 2023, pari al -13,6%. Qui il Friuli Venezia Giulia risulta in controtendenza rispetto al dato nazionale che ha fatto segnare un leggero aumento: da 1.029 a 1.077, + 4,6%.
Il caso degli studenti
Aumentano anche in Friuli Venezia Giulia gli infortuni degli studenti, sia negli ambienti scolastici e sia durante il tragitto casa-scuola e scuola-casa: 2.214 lo scorso anno contro i 2.030 del 2023, per una crescita del 9% (media nazionale del 10,92%). Un solo infortunio con esito mortale (nessuno nel 2023).
Le dichiarazioni
«Il nostro obiettivo è ridurre il più possibile il numero di incidenti e di morti sul lavoro, attraverso la prevenzione, la formazione e il coinvolgimento di tutti gli attori e le parti sociali – ha proseguito il direttore generale dell’Inail –. La consapevolezza dell’importanza della sicurezza nei cantieri e nei posti di lavoro, visti i numeri, non è ancora diffusa abbastanza. Non dimentichiamo che in Friuli Venezia Giulia ci sono anche molti lavoratori che arrivano dall’estero e da Paesi fuori dalla comunità europea. Dobbiamo fare in modo che questo tipo di cultura sia più diffusa e dobbiamo erogarla anche in lingue diverse dall’italiano. Dobbiamo fare in modo che tutti i datori di lavoro la sentano come una loro responsabilità».
«Qui siamo nella regione di Lorenzo Parelli – ha ricordato Fiori – e la Carta di Lorenzo ha permesso di anticipare, grazie al protocollo d’intesa tra Inail e Regione Fvg, la sperimentazione della formazione nelle scuole superiori legata alla sicurezza sui luoghi di lavoro, un esempio culturale antesignano della recente legge nazionale. Continueremo il nostro impegno puntando sempre di più sulla formazione nelle scuole con tutti gli studenti, che saranno i lavoratori del domani».
Il direttore generale ha parlato anche delle malattie professionali «che sono in crescita anche perché è in atto una rivoluzione nel mondo del lavoro, i cui effetti vedremo solo tra qualche anno, basti pensare alla rivoluzione nella logistica e del digitale, mentre ci sono temi antichi come l’amianto».
«La storia della cantieristica a Monfalcone ci ricorda come le malattie asbestocorrelate abbiano incubazioni che arrivano a 40 anni e dobbiamo continuare a occuparci di questi lavoratori. L’Inail fa la sua parte ma serve che anche i medici siano in grado di cogliere per tempo l’insorgenza dei sintomi delle malattie professionali».
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