Il discorso di fine anno di Fedriga: «Dalla transizione green al lavoro: la Regione Fvg è un passo avanti»

TRIESTE Un Friuli Venezia Giulia che ha raggiunto una stabilità economica «senza eguali» e che in molti campi oggi può permettersi di guidare la fila: è «un passo avanti» nelle strategie per la transizione energetica, grazie ai 100 milioni di contributi per il fotovoltaico «dei quali hanno beneficiato 13.400 famiglie», ma anche negli investimenti «senza pari in Italia» a sostegno della famiglia e della natalità, e poi per i fondi stanziati per i danni da maltempo e per quelli per il diritto allo studio.

E, ancora, per gli investimenti esteri sul territorio regionale «triplicati», per il tasso di disoccupazione «al 4,7 per cento, più basso di quello nazionale, che supera il 7», per la prima Capitale europea della cultura transfrontaliera e per la Valle dell’idrogeno, la prima transnazionale, pure quella.
Infine, per quei 10 milioni di presenze turistiche superate nel 2023: un obiettivo rincorso e atteso, annunciato venerdì dal governatore Fedriga con soddisfazione, perché «è un record storico per la nostra regione, che così registra un aumento delle presenze che sfiora il 2 per cento, mentre il dato nazionale è in calo dell’1,5».
In Regione è stato il giorno della tradizionale conferenza stampa di fine anno della giunta, ma è stato soprattutto il giorno di Massimiliano Fedriga che, protagonista nel luccicante salone delle sedute nel palazzo di piazza Unità, ha sfoderato i numeri di un 2023 di «grandi risultati» e annunciato gli impegni per il 2024, grazie alla «legge di stabilità più corposa della storia, con 641 milioni in più rispetto all’anno precedente».
Senza però negare «il lavoro che resta ancora da fare, in particolare in sanità» e senza nascondere un rimpianto, quando gli si chiede cosa farebbe diversamente, se potesse riportare indietro le lancette dell’orologio, e la risposta cade sulla crisi Wärtsilä a Trieste: «Abbiamo svolto un lavoro enorme, spesso anche sopperendo a ciò che l’azienda non ha fatto, e una soluzione si troverà, ma speravo di raggiungerla prima e di annunciarla nel 2023 - le parole del governatore -. Purtroppo così non è stato ed è una delle cose che mi auguro di poter annunciare nel 2024».
Una punta di amarezza, l’unica, in una mattinata dedicata a rivendicare il lavoro svolto in questi dodici mesi dall’esecutivo regionale. Esecutivo schierato in prima fila, anche se con due defezioni: l’assessore alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini, a casa con l’influenza, e Riccardo Riccardi, responsabile di Salute, politiche sociali e Protezione civile, a Roma per una non meglio precisata «missione per conto della Regione», come riferito dello stesso governatore.
Tutti gli altri assessori c’erano, elogiati e ringraziati dal presidente Fedriga, che è stato l’unico a intervenire nella quasi ora e mezza di appuntamento a Palazzo. C’erano l’assessore a Lavoro, formazione e famiglia Alessia Rosolen, alle Finanze Barbara Zilli, alle Autonomie locali e sicurezza Pierpaolo Roberti, alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante, all’Ambiente Fabio Scoccimarro, alle Risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier, al Patrimonio e demanio Sebastiano Callari.
E c’era il vicepresidente con delega a Cultura e sport Mario Anzil, il primo citato da Fedriga, non solo per evidenti ragioni di protocollo, ma anche perché referente di uno dei grandi progetti targati Fvg, sul quale la Regione e gli altri soggetti coinvolti non potranno sbagliare, tantomeno tardare: Go2025. Non a caso Fedriga ha evidenziato che «gli investimenti rilevanti sulla cultura servono a dare slancio a Nova Gorica e Gorizia Capitale della cultura 2025», ricordando gli «ulteriori 14 milioni» messi recentemente in campo per realizzare sul territorio manifestazioni e iniziative «attrattive e popolari», dai concerti alle mostre, pensati come «corollario a Go2025 per aumentare i flussi turistici». Nel complesso, è stato ricordato che sull’evento quest’anno sono stati stanziati 6,2 milioni per il progetto pilota “Mille anni di storia al centro dell’Europa: Borgo Castello crocevia di popoli e di culture” e 3,9 milioni per il finanziamento di attività culturali legate alla Capitale europea della cultura.
Tanti i numeri riportati per illustrare il quadro economico e sociale della Regione, con una sottolineatura particolarmente marcata sulle misure scelte per spingere la natalità («il Fvg è la prima regione d’Italia per le politiche sulla famiglia») e sui temi verdi, affrontati in modo «non ideologico, ma concreto», dal bonus per i pannelli fotovoltaici («che ha riscontrato un successo superiore a ogni aspettativa») all’abbattimento dei costi per gli abbonamenti ai mezzi pubblici per studenti e over 65, per un totale di 48.500 beneficiari. Diversi poi i passaggi su infrastrutture e attività produttive. Su queste ultime il governatore ha rimarcato l’aumento del 42% di risorse previsto sul comparto, che andrà a «rafforzare le linee contributive e quelle per il credito alle imprese».
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