Progetti e formazione sull’economia circolare in Fvg: siglata la convenzione

Dalla risorsa idrica ai rifiuti, gli atenei di Udine e Trieste, l’Ausir e le aziende rafforzano l’alleanza. Il presidente della Regione Fedriga: «Investimenti e stop agli sprechi»

Giulia Basso
La firma dell'accordo (Lasorte)
La firma dell'accordo (Lasorte)

Dallo studio dei sistemi acquiferi e delle infrastrutture di rete alla gestione dei reflui, dall’analisi economica e normativa dei servizi pubblici alla trasformazione dei rifiuti in risorsa, in un’ottica di economia circolare. Sono gli ambiti su cui si muoverà la rinnovata Convenzione quadro firmata nel capoluogo giuliano tra le Università di Trieste e Udine, l’Ausir (Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti) e dodici gestori del servizio idrico e dei rifiuti del Friuli Venezia Giulia, tra cui AcegasApsAmga.

Siglata la convenzione per l’economia circolare in Fvg: cosa prevede

L’accordo, siglato alla presenza del presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga, rinnova e potenzia l’alleanza strategica tra atenei regionali e gestori di servizi di primaria importanza per la collettività, mettendo al centro sostenibilità e innovazione tecnologica. La Convenzione punta infatti a promuovere progetti di ricerca applicata, alta formazione e partecipazione a bandi competitivi, con un approccio fortemente interdisciplinare che coinvolge competenze ingegneristiche, ambientali, economiche e sanitarie.

«La Convenzione rappresenta un’opportunità concreta per attivare nuove ricerche multidisciplinari capaci di affrontare, in chiave innovativa, le sfide della gestione sostenibile delle risorse idriche e ambientali», ha spiegato Roberto Di Lenarda, rettore dell’Università di Trieste. «Centrale è anche l’impegno nella comunicazione e nella formazione, considerate leve strategiche per promuovere consapevolezza e cambiamento sia a livello tecnico che sociale».

L’accordo amplia e rinnova una collaborazione iniziata nel 2019, come sottolineato dal rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton: «In questi anni sono cresciute ulteriormente la sensibilità e la consapevolezza della necessità di trattare questi servizi in modo più ampio, allargando la collaborazione agli operatori del settore e a entrambi gli atenei regionali». Pinton ha evidenziato i progressi già compiuti: «Abbiamo realizzato molte attività propedeutiche a quello che svilupperemo nei prossimi anni. Formazione, quaderni, seminari e due master interateneo su questi temi. Ora l’idea è di abbracciare tutto il sistema regionale, con l’auspicio di trovare forme di integrazione maggiore per rendere più efficiente il trasferimento di conoscenze».

Il presidente della Regione Fedriga ha posto l’accento sulla concretezza dell’accordo: «È un patto che guarda a un’implementazione degli investimenti, alla ricerca di fondi specifici e ovviamente alla riduzione dello spreco idrico, alla migliore gestione dei rifiuti e a una corretta informazione alla cittadinanza. In un’ottica di serietà e concretezza, che tante volte nella comunicazione di qualche comitato non vengono tenute in considerazione, perché si preferisce instillare timore invece di soffermarsi su azioni concrete». Fedriga ha inoltre ricordato come la gestione delle risorse idriche rappresenti una sfida anche per una regione, come il Friuli Venezia Giulia, tradizionalmente ricca d’acqua e come, grazie all’università, «si possono creare nuove figure che possono intervenire con particolare attenzione alla parte di salute e di sicurezza».

Il presidente di Ausir, Andrea Delle Vedove, ha ricordato come questa collaborazione si inserisca in un percorso che ha visto una significativa accelerazione negli ultimi due anni, confermando la volontà di fare sistema in una regione non grande ma ricca di potenzialità quando le sue componenti lavorano in sinergia.

Riproduzione riservata © Il Piccolo