Nuovi supermercati a Trieste, ma in rapporto ai residenti i numeri più bassi del Friuli Venezia Giulia

Secondo Ires ogni mille abitanti ci sono 247 metri quadrati di superficie di vendita contro i 450 del Comune di Udine. La regione risulta terza a livello nazionale

In piazzale Ippodromo, l’ingresso principale della vecchia Fiera, il complesso ora di proprietà di una cooperativa di Conad foto Bruni
In piazzale Ippodromo, l’ingresso principale della vecchia Fiera, il complesso ora di proprietà di una cooperativa di Conad foto Bruni

I supermercati di media e grande superficie nel comune di Trieste sono 47, per una superficie totale – i dati sono forniti dal Comune – di 51.831 metri quadrati.

I minimercati, ovvero gli esercizi di vicinato che non superano i 250 metri quadrati sono invece 23.

A questi si aggiungono i punti vendita attivi in provincia, da Duino-Aurisina a Muggia, con il più importante ad Aquilina, all’interno del Montedoro Shopping Center.

Negli ultimi anni le inaugurazioni di nuovi supermercati sono state molte, con investimenti importanti nel settore, soprattutto da parte di gruppi stranieri.

Negli ultimi quattro anni sono comparse nuove insegne di Despar, Lidl, Aldi, Cadoro, Coop Alleanza 3.0.

La percezione dei triestini è quella che in città ci sia un numero eccessivo di supermercati. E ogni qualvolta viene annunciata una nuova apertura, si scatena l’ironia sulla “città dei supermercati”.

In realtà confrontando i dati di Trieste con quelli del resto della regione, e calcolando il rapporto tra i metri quadrati destinati a queste attività e il numero dei residenti, per gli investitori del settore ci sarebbero margini per l’apertura di nuovi punti vendita. Senza tenere conto che alla platea dei clienti locali, va aggiunta quella potenziale in arrivo da oltre confine e dei turisti. Un elemento non di poco conto, valutando anche la crescente presenza di seconde case in città.

Guardando alla nostra regione e ai quattro comuni capoluogo, i dati che Ires ha elaborato dall’osservatorio del ministero delle Imprese e del Made in Italy indicano come Trieste ha sì un maggior numero di supermercati di superficie superiore a 400 metri quadrati, ma calcolando il rapporto tra metri quadrati dedicati a questa attività e i residenti, a Trieste ci si ferma a 247 (cioè ogni mille abitanti ci sono 247 metri quadrati di superficie di vendita), mentre a Udine si arriva a 450, a Gorizia a 372 e a Pordenone a 338. Guardando allo stesso rapporto, la media degli altri comuni della regione è di 304, quella dell’intero Friuli Venezia Giulia è di 310.

Trieste ha la maggior concentrazione di abitanti, il che giustifica un maggiori numero di punti vendita. A Udine i dati salgono ulteriormente se si considera l’intera provincia, con una concentrazione di grande distribuzione tra le più elevate di Italia. Considerando l’intera regione, il rapporto del Mimit – analizzando però in questo caso solo le strutture che afferiscono alla gdo e dunque di più ampia superficie – rivela che il Friuli Venezia Giulia per rapporto tra superficie di vendita di prodotti alimentari e numero di abitanti è terza (482,5), dietro a Sardegna (532,5) e Trentino-Alto Adige (494,8), a fronte di una media nazionale di 371,7.

Tornando a Trieste, gli investimenti nel settore dei supermercati hanno comportato anche il recupero di immobili degradati. Basti pensare all’ex Maddalena, alla riqualificazione dell'area ex Sadoch in via del Pollaiuolo, di via Salata o di via Vigneti, alle spalle di via dell’Istria, dove un tempo c’era il centro di elaborazione dati dell’allora Cassa di Risparmio di Trieste.

Spazi che versavano in uno stato di totale abbandono e che attraverso la conversione in un punto vendita della grande distribuzione sono rinati. Quello che da anni si spera avvenga per l’area dell’ex Fiera. Va rilevato inoltre come a differenza che in passato, i gruppi che gestiscono i supermercati stanno investendo anche dal punto di vista immobiliare, mentre prima i grandi gruppi aprivano in locali in locazione. —

l.t.

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