Spinge Pogacar sul Grappa, lui lo stronca: il tifoso padovano si scusa

La brutta figura in diretta nazionale, protagonista l'ex ds del Padova, Renato Favero. Lui: «Preso dall'entusiasmo, ho sbagliato»

Francesco Zuanon
Il momento in cui Renato Favero è stato rimproverato
Il momento in cui Renato Favero è stato rimproverato

«Preso dall'entusiasmo per l'impresa che stava compiendo, un campione come Pogacar, gli ho messo una mano sulla schiena. Ho sbagliato, ma non volevo certo spingerlo e poi a fine tappa mi sono scusato». 

Renato Favero, notissimo ex direttore sportivo tra le altre squadre di Padova, Treviso e Venezia, sabato pomeriggio è finito in mondovisione mentre si becca un rimprovero da Tadej Pogacar, vincitore del Giro d'Italia, lanciato a tutta, sulla salita del Monte Grappa. Mancavano 35 km all'arrivo a Bassano del Grappa quando Pogacar, 25 anni sloveno, il nuovo fenomeno del ciclismo mondiale già soprannominato "Il cannibale" come Eddy Merckx, decide di stravincere anche la penultima tappa, oltre che tutto il Giro.

La maglia rosa scatta in salita piantando sul posto il gruppo, guidato dall'italiano Giulio Pellizzari che non riesce a tenerne la scia e, con una facilità impressionante, comincia a scalare i 18 km che portano alla vetta del Grappa. All'improvviso, tra la gente a bordo strada entusiasta per la prova di forza dello sloveno, spunta Renato Favero che da dietro tocca Pogacar come per spingerlo, ricevendo in cambio un'occhiataccia ed un gesto con la mano.

«Non era mia intenzione spingerlo, so benissimo che non si fa e qual è il rischio di far cadere i ciclisti. Mi trovavo appena dopo la baita Camol e sono stato preso dal momento e dallo scatto davvero incredibile; volevo solo complimentarmi» spiega Favero, rientrato a Camposampiero.

In diretta, Renato Favero si è preso anche la ramanzina dei cronisti tv e radio RAI che l'hanno bollato come "il fenomeno che si potrà vantare con gli amici". Nessun intento di vantarsi, invece, per Renato Favero, da sempre uomo di sport che conosce bene oltre al calcio, anche ciclismo e altri sport. «A Bassano, ho pregato il commissario di corsa di porgere le mie scuse a Tadej Pogacar ed ho spiegato l'accaduto a Silvio Martinello, radiocronista RAI». In serata tuttavia, dato il clamore suscitato dalle immagini viste da tantissimi amici e conoscenti di Renato Favero, non solo in Italia ma fino in Argentina dove vive a Santa Fe e fa lo scout di giovani calciatori, l'ex ds ha deciso di chiamare «Rino Baron, mio fisioterapista al Treviso Calcio per chiedergli di portare nuovamente le scuse a Pogacar, tramite suo figlio, noto meccanico della squadra Bahrain Victorious».

Incomprensione rientrata e scuse accettate dal fuoriclasse sloveno che, nel corso della tappa, si era dimostrato molto disponibile con il pubblico, regalando una borraccia ad un bambino e salutando sorridente i tifosi. Per Renato Favero invece, un pomeriggio di notorietà non cercato.

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