Attentato a Magdeburgo, il triestino Bassanese: “Ho visto la gente allontanarsi di corsa dal mercatino”

La testimonianza del ballerino che abita a 500 metri dal luogo della strage e che in quel momento era uscito di casa per alcune commissioni: “La polizia ha detto a tutti di rientrare in casa. Siamo tutti ancora molto scossi”

Micol Brusaferro
Il luogo della strage (foto Afp)
Il luogo della strage (foto Afp)

«Ho portato dei fiori vicino al punto in cui tutto è successo, accanto a una chiesa dove è stata allestita un’area per rendere omaggio alle vittime. La gente è molto scossa, è qualcosa che ha toccato tutti profondamente». Sono le parole di Federico Zeno Bassanese, ballerino triestino, che vive e lavora a Magdeburgo e che abita a 500 metri dal mercatino natalizio dove il 20 dicembre un attentato ha causato morti e feriti.

Federico Zeno Bassanese
Federico Zeno Bassanese

«Mi trovavo nella zona dove risiedo, ero sceso per alcune commissioni - racconta - quando ho visto tante persone allontanarsi di corsa dal mercatino e l’arrivo di diversi mezzi di soccorso. In poco tempo sui social è arrivata la notizia. La Polizia ha detto ai cittadini di rientrare a casa. Eravamo tutti con il fiato sospeso, in quel momento si sapeva poco, non si capiva esattamente chi avesse fatto quel gesto. Intanto è partito un giro veloce di chiamate tra colleghi e tra amici. Siamo un folto gruppo di italiani qui, per fortuna nessuno è rimasto coinvolto».

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Bassanese, che lavora a teatro da sette anni, principalmente come ballerino, ma anche con ruoli nell’organizzazione, racconta che «i nostri spettacoli si sono fermate per alcuni giorni, abbiamo sospeso i programmi. Anche tante altre attività sono chiuse. Come, ovviamente, anche il mercatino. Ci sono commemorazioni in ricordo delle vittime e la città deve ancora riprendersi dallo shock».

La notte dopo l’attentato il triestino spiega ancora che «siamo stati anche contattati dall’ambasciata, per assicurarsi che stessimo bene. Conosco una ragazza che si trovava proprio al mercatino in quel momento ma non nella strada dove è arrivato il veicolo che ha colpito la gente. Mi ha detto che le persone sono state messe subito al sicuro in alcune casette. Anch’io ci sono stato più volte lì - prosegue Bassanese - non ho mai pensato ci fosse un pericolo, anche per la presenza di barriere e altri punti in cui la parte pedonale è protetta. Siamo tutti molto scossi - ripete - ed è sconvolgente pensare che l’attacco sia stato pianificato proprio in una giornata, il venerdì sera, in cui quell’area era pienissima». 

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