Gli italiani del confine orientale e il tributo al Paese

Da Diocleziano fino a Missoni, i personaggi entrati nella Storia

Massimiliano Atelli
Ottavio Missoni
Ottavio Missoni

Come tutte le grandi Storie, anche quella degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, non è riassumibile in poche battute, e richiederebbe un denso elenco di riferimenti a persone e fatti. In questa sede, che si propone di avvicinare gli interessati alla conoscenza, resta possibile solo tratteggiare, senza pretesa di esaustività, alcuni dei più significativi momenti di questa Storia, che affonda le sue radici in tempi lontani. L’esodo degli oltre 300 mila italiani dal confine orientale, alla fine del secondo conflitto mondiale, ha infatti bruscamente creato un punto di frattura nella ultramillenaria forte intraneità nella cultura, nella civiltà e nella storia italiane.

Il linguista e scrittore italiano Nicolò Tommaseo (1802-1874)
Il linguista e scrittore italiano Nicolò Tommaseo (1802-1874)

Figure del Confine orientale

È infatti proprio dal confine orientale che sono venute figure che hanno segnato, in profondità, la storia dell’impero romano (si pensi a Diocleziano, nato a Spalato, di umili origini, acclamato imperatore dalle legioni, ideatore della tretarchia e della divisione dell’Impero in due parti, una occidentale e l’altra orientale, riformatore del sistema amministrativo e fiscale, e primo e unico imperatore ad abdicare, ritirandosi nel suo palazzo di Spalato, dove sopravvisse per altri otto anni), nonché quella del papato (è il caso dei pontefici Caio II e Giovanni IV, dalmati).  Traccia importante nel pensiero scientifico moderno, per altro verso, hanno lasciato figure di studiosi di importanza continentale come Ruggero Boscovich, nato a Ragusa, professore di matematica all’Università degli Studi di Pavia, membro della Royal Society, tra i fondatori dell’osservatorio astronomico di Brera.

Le personalità eminenti

Alida Valli in tutto il suo splendore in una fotografia del 1947.
Alida Valli in tutto il suo splendore in una fotografia del 1947.

E poi anche personalità eminenti della vita civile e politica, da Niccolò Tommaseo (nato a Sebenico, autore del primo Dizionario della lingua italiana, leader insieme a Daniele Manin dei moti risorgimentali veneziani del 1848), a Federico Seismit-Doda (ragusano, fra i protagonisti della Repubblica romana nel 1848, poi Ministro delle finanze nei Governi Cairoli e Crispi), a Marco Cossovich (di origini dalmate, che combattè a Calatafimi e a Palermo, fra i pochi che Garibaldi ricorda nominativamente nel suo libro, I Mille), ai fratelli Bandiera (di origini dalmate, protagonisti di una sfortunata spedizione risorgimentale finita con la loro fucilazione in Calabria, ad opera delle truppe borboniche), fino a Leo Valiani (fiumano, deputato nell’Assemblea Costituente, nominato senatore a vita dal Presidente Pertini, fra gli otto grandi di Milano tumulati nel Famedio, nel Cimitero Monumentale, insieme, fra gli altri, ad Alessandro Manzoni). Senza dimenticare, fra le altre, figure che hanno pagato con la vita il loro impegno per il Paese, da Nazario Sauro (nato a Capodistria, figura iconica dell’irredentismo italiano, negli anni della Prima guerra mondiale) fino ad Antonio Varisco (zaratino, ufficiale dell’Arma barbaramente ucciso dalle Brigate rosse in un agguato, nel 1979).

Cultura, arti e musica

Non diversamente, nella cultura e nelle arti, dalla musica, con Giuseppe Tartini (nato a Pirano, compositore, che nel 1728 fondò a Padova la Scuola delle Nazioni, una scuola di violino nella quale poterono formarsi molti allievi provenienti da tutta Europa), Uto Ughi (di origini istriane, violinista Accademico di Santa Cecilia, che si è esibito con le maggiori orchestre del mondo), e Sergio Endrigo (nato a Pola, interprete di celebri brani e vincitore del Festival di Sanremo nel 1968); nel cinema, con, fra gli altri, Alida Valli (nata a Pola, attrice protagonista del Senso di Luchino Visconti, interprete di film di Alfred Hitchcock, con all’attivo un Leone d’oro alla carriera e due David di Donatello); nel campo della moda, con Ottavio Missoni (nato a Ragusa, anche finalista azzurro nei 400 ostacoli alle Olimpiadi di Londra del 1948, ma soprattutto creatore di abiti che segneranno un’epoca) e Mila Schon (nativa di Trau).

Il calcio e l’automobilismo

Abdon Pamich
Abdon Pamich

Da cultura e arte, allo sport, ancora tanto confine orientale: senza poterli menzionare tutti, dal calcio (con i fiumani Rodolfo Volk, capocannoniere della serie A nella stagione 1930-1931, e Ezio Loik, che con il Grande Torino vincerà cinque scudetti e perirà nella tragedia di Superga), all’automobilismo (con l’istriano Mario Andretti, campione del mondo di F1 nel 1978), al pugilato (con l’istriano Nino Benvenuti, campione olimpico nel 1960, e campione mondiale tra il 1967 e il 1970), alla marcia (con ⁠il fiumano Abdon Pamich, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo del 1964), al canottaggio (con i fratelli Cattalinich, zaratini, e altri dalmati, protagonisti di un memorabile bronzo in rimonta alle Olimpiadi di Parigi del 1924), al tennis (con il fiumano Orlando Sirola, che con Nicola Pietrangeli ha formato il doppio maschile italiano più vincente in Coppa Davis, ed è stato anche capitano non giocatore della squadra italiana di Coppa Davis), alla vela (con l’ammiraglio dalmata Agostino Straulino, comandante dell’Amerigo Vespucci, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e medaglia d’argento a quella successiva di Melbourne del 1956).

Le imprese familiari

E ancora, le grandi imprese familiari (dai Bracco, nella farmaceutica, agli armatori Cosulich, fino ai Luxardo, nel beverage, solo per citarne alcune) che affondano le loro radici nella Dalmazia e nell’Istria italiane e che hanno continuato e continuano, ancora oggi, muovendo dai confini attuali del nostro Paese ma affacciate sul palcoscenico del mondo, a incarnare espressioni importanti del Made in Italy. Una Storia complessa, dura, alta, quella degli italiani del confine orientale. Da Ricordare.

 

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