Bonus climatizzatori 2024: ecco come funziona e cosa si può detrarre

Detrazione fiscale del 50% per acquistare le pompe di calore con funzione di riscaldamento e raffrescamento. Se si rottama la vecchia caldaia si può avere l'ecobonus del 65%

Troppo caldo: in molti stanno ricorrendo all'installazione dei climatizzatori
Troppo caldo: in molti stanno ricorrendo all'installazione dei climatizzatori

Fa caldo. E questo non fa notizia, come si dice in gergo. Quello che invece potrebbe interessare i lettori sono le agevolazioni e i bonus per l’installazione di impianti di climatizzazione, sempre più richiesti non solo nelle abitazioni private ma anche nelle case vacanze. 

Passato il periodo del Covid dove tutto era legato ai bonus, bisogna fare adesso attenzione su quali sono i reali vantaggi economici per l’anno in corso e quali sono i requisiti per accedere. La buona notizia è che anche per il 2024 è possibile portare in detrazione le spese per l'acquisto di un climatizzatore o la sostituzione del proprio con uno a pompa di calore a risparmio energetico. Alcuni sono legati alla ristrutturazione dell'immobile, altri invece no. Bisogna, dunque, individuare l'agevolazione più adatta alla propria situazione. In particolare, i bonus del 2024 grazie ai quali ci si può dotare del condizionatore sono quattro: il bonus ristrutturazioni edilizie al 50%, il bonus mobili al 50%, il Superbonus 70% e l'Ecobonus al 65%. Tra gli Ecobonus c'è anche quello che prevede incentivi per chi rottama auto inquinanti.

Chi richiede questa agevolazione può ottenere anche il bonus mobili. E se invece si decide di utilizzare il climatizzatori non solo in estate ma anche in inverno per sostituire il riscaldamento a gas, si può avere ecobonus al 65% a patto di rottamare la vecchia caldaia, ottenendo così anche un notevole risparmio in bolletta.

La richiesta di detrazione si effettua tramite il sito dell’Enea e, se regolarmente registrata, dovrebbe già comparire all’interno del 730 precompilato.


Il bonus ristrutturazione

Partiamo da quello più frequente: il bonus ristrutturazione, misura confermata fino al 31 dicembre 2024, che prevede la possibilità di ottenere fino al 50% di detrazioni Irpef sugli interventi più incisivi o manutenzione ordinaria che hanno l’obiettivo dell’efficientamento energetico e termico dell’immobile. Attenzione ai requisiti presenti:

  • Devono essere installati sistemi di climatizzazione con pompa di calore;
  • si può detrarre il 50% della spesa sostenuta entro il tetto massimo di 96 mila euro, da intendersi come complessivi di tutti gli interventi di ristrutturazione sostenuti;
  • la detrazione sull’Irpef è spalmata su 10 anni e, fatto non meno importante, affinché lo sgravio sia compatibile con il condizionatore è necessario non solo avere a disposizione la documentazione sull’impianto, ma anche l’apposito attestato di conformità.
     

Il bonus mobili

Poi c’è il bonus mobili, un’agevolazione prevista per l’acquisto di componenti d’arredo all’interno di un piano di ristrutturazione edilizia o manutenzione ordinaria di un edificio. In questo caso è prevista una detrazione Irpef pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di componenti d’arredo, compreso il condizionatore, e ha un limite di spesa massimo detraibile di 5 mila euro. Perché l’agevolazione sia effettivamente “scaricabile”, è necessario che la data di inizio dei lavori di ristrutturazione sia antecedente all’acquisto del condizionatore e che la classe energetica dell’apparecchio sia pari o superiore all’A+

L’ecobonus 

Se invece i lavori in casa sono volti al miglioramento e all’efficientamento energetico e termico degli edifici, si può optare sull’ecobonus. Con un occhio in particolare ai requisiti richiesti.

La detrazione sui condizionatori è legata alla sostituzione di una vecchia caldaia a gas. L’agevolazione consente di portare in detrazione fino al 65% delle spese complessive sostenute per un limite massimo di 46.154 euro. Anche in questo caso, la detrazione Irpef sarà spalmata nell’arco di 10 anni, con dieci rate annuali. 

Non è però tutto, poiché per il sistema di climatizzazione, lo sgravio è vincolato a:

  • Un impianto che permetta di sostituire la caldaia a gas, sia per il raffreddamento che per il riscaldamento degli ambienti. Sarà perciò necessario superare la logica dei classici termosifoni, ad esempio prevedendo bocchettoni e split in ogni stanza;
  • un sistema di climatizzazione che presenti una classe energetica pari o superiore ad A+++;
  • alla presentazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) al termine dei lavori. 

Il Superbonus

Infine, è possibile usufruire della detrazione per i condizionatori anche all’interno del superbonus, purché l’installazione dell’impianto di climatizzazione avvenga in un condominio. In questo caso lo sgravio è più sostanzioso e può arrivare fino al 70% di detrazione Irpef, anche se vincolato al rispetto di alcuni requisiti:

  • è necessario che l’installazione del climatizzatore sia legata a un aumento di due classi energetiche per l’immobile;
  • la classe energetica venga confermata dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE);
  • l’installazione del condizionatore è possibile solo se legata ad altri interventi “trainanti”, fra quelli previsti dal superbonus

In particolare, fra gli interventi trainanti validi in abbonato al bonus condizionatore 2024, sono inclusi:

  • l’isolamento termico delle superfici opache e verticali dell’edificio;
  • la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione;
  • la sostituzione della caldaia con altri impianti centralizzati, compresa la bonifica e lo smaltimento dell’impianto sostituito

Chi ne ha diritto

Ma chi può richiedere queste agevolazioni? I beneficiari sono tutti coloro che possono vantare diritti reali sull’immobile o anche i loro familiari. Sono inclusi:

  • persone fisiche;
  • esercenti arti e professioni;
  • società di persone e società di capitali;
  • associazioni di professionisti;
  • condomini;
  • enti pubblici e privati non commerciali;
  • istituti per le case popolari;
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
  • il coniuge, il partner in unione civile e il parente fino al terzo grado;
  • gli affini fino al secondo grado;
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile in oggetto;
  • il convivente 

Come si richiede

Per richiedere le agevolazioni non sono previsti ulteriori requisiti oltre a quelli già elencati. È sufficiente presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono stati effettuati i lavori. È fondamentale in tutti i casi, però, presentare dichiarazione all’Enea. 
 

A seconda del bonus scelto, potrebbe essere chiesto l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), con il conseguente miglioramento di classi energetiche, quando previsto dallo stesso bonus; in caso di bonus di riqualificazione energetica, si dovrà anche allegare l’asseverazione tecnica del professionista abilitato e la scheda tecnica dei lavori effettuati.

La comunicazione all’Enea deve pervenire entro 90 giorni dal collaudo dell’impianto di climatizzazione. Per farlo, è sufficiente collegarsi alla piattaforma online dell’Enea, registrare il proprio account o accedere con Spid - quando previsto - e seguire le istruzioni a schermo in base alla tipologia di bonus

Riproduzione riservata © Il Piccolo