Da "città proibita" a parco ecosostenibile: La nuova vita del Porto Vivo di Trieste
150 milioni di euro di investimento solo per quanto riguarda il Pubblico a cui si aggiungono altri 160 milioni di investimento della Regione FVG per una delle operazioni di rigenerazione e riqualificazione urbana tra le più importanti che si stanno facendo in Europa. L’area verrà trasformata in un bosco urbano tra il Carso e la città, e offrirà ai cittadini una moltitudine di servizi
Un tempo era la “città proibita”. Ora il Porto Vecchio di Trieste si trasforma in una lunga passeggiata tra aree verdi attrezzate da Barcola fino al centro. Lo farà attraverso un cantiere di idee e progetti, per diventare di fatto un nuovo quartiere affacciato sul mare. 66 ettari, 5 moli, 35 fabbricati, hangar e magazzini per uno tra i più importanti progetti europei di rigenerazione urbana trigenerazionale rivolto ai bambini, adulti e anziani. Il Comune di Trieste ha già investito, per quello che si chiamerà Porto Vivo. oltre 150 milioni di euro tra risorse proprie, ministeriali, regionali e fondi PNRR e EDR. “In questi 66 ettari – spiega il sindaco della città Roberto Dipiazza – abbiamo già realizzato e riqualificato la Centrale Idrodinamica, la Centrale elettrica, il nuovo Centro Congressi tra i più moderni del nord Italia, il magazzino 26, dove stiamo spostando dei bellissimi musei periferici della città dando vita a un polo culturale unico nel suo genere, capace di diventare un nuovo attrattore turistico di livello internazionale”. Da sottolineare anche i complessi interventi di urbanizzazione dell’area, al fine di garantire tutti i servizi, gli impianti tecnologici e la viabilità di accesso all’area che presto sarà aperta a tutti.
Il percorso che si affaccia sul mare si unirà agli oltre 3 km del bosco urbano che attraversano il vecchio scalo. A ciò si aggiungono due campi da tennis, due da basket/volley e due da beach volley, spazi multidisciplinari, uno skatepark e sei campi da padel, con annessi spogliatoi, servizi e piccole tribune. Oltre a questa Cittadella dello Sport, non mancheranno ovviamente bar, chioschi, spazi di aggregazione e aree giochi per bambini, proprio a sottolineare come la riqualificazione urbana dell’area sia stata pensata a 360 gradi.
“Si tratta di una grande opportunità di crescita e di investimento per la città”, aggiunge Dipiazza. “Oltre ai progetti in corso di realizzazione della Cittadella dello Sport, del Parco Verde lineare e pedonale che con i suoi oltre 3 km sarà tra i più lunghi in Europa, il Viale Monumentale, il Museo del Mare, l’infrastruttura di mobilità sostenibile tra Opicina e Porto Vivo, c’è tutta la partita immobiliare della vendita dei magazzini che sono stati divisi in lotti e che saranno riqualificati, secondo opportune prescrizioni, per ospitare negozi, ristoranti, alberghi e residenze, uffici, mentre i moli con i relativi bacini saranno caratterizzati da nuove bellissime e funzionali marine”. I lotti sono visitabili a questo link.
Una parola chiave di questa operazione di rigenerazione urbana è “ecosostenibilità” come precisa l’assessore al Porto Vivo Everest Bertoli. I lavori seguiranno delle direttive molto chiare, il consumo del suolo sarà pari a zero e si adotteranno soluzioni tecnologiche all’avanguardia che permetteranno di non disperdere e recuperare l’acqua piovana, in modo da contribuire all’irrigazione delle tante aree verdi che sorgeranno.
Su portovivotrieste.it è possibile seguire l’avanzamento dei lavori, immergersi nel tour virtuale tra i magazzini del vecchio scalo e ascoltare i protagonisti di questa importante trasformazione. “Trieste è una città che ha saputo raggiungere lo status di capitale d’area al centro dell’Europa – conclude Dipiazza – e che potrà consolidare, anche grazie a Porto Vivo, questo ruolo strategico sia in termini culturali, turistici ed economici. Stiamo già realizzando il futuro della nostra città”.
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