Banca del territorio, un valore da riscoprire

Dopo anni di corsa alle grandi dimensioni, ci si è resi conto che questo spesso allontana l’istituto dal cuore pulsante del territorio di riferimento, cioè imprese e famiglie

© Rido
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Spesso l’economia vive di cicli nei quali alcuni temi passano in secondo piano e sembrano ormai fuori moda, ma poi vengono riscoperti per una spinta dal basso. Uno dei casi più eclatanti su questo fronte riguarda le banche. Per anni, da più parti si è sottolineata l’importanza delle dimensioni nel settore per generare economie di scala e in questo modo da una parte contrastare la contrazione dei margini dovuta alla crescente concorrenza dal lato dell’offerta, dall’altra liberare risorse per gli investimenti nell’innovazione. Eppure, la storia recente dimostra che spesso i grandi gruppi bancari non sempre riescono a rispondere alle esigenze del territorio a causa di modelli leggeri ed esposizione “eccessiva” sull’anima tecnologica che finisce con il sottovalutare l’importanza del rapporto personale. Un aspetto, quest’ultimo, cruciale quando si parla di denaro. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce un modello particolare, ovvero un sistema di banche cooperative, locali e autonome organizzato in un Gruppo Bancario nazionale.

MITJA EMILI
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Il risultato è che oggi c’è una riscoperta delle banche di territorio, come ZKB Trieste Gorizia, che conta 14 filiali sparse sul territorio regionale ed è l’unica banca locale con sede operativa a Trieste. “Il costante aumento di volumi e conti conferma la crescente fiducia della clientela che ripaghiamo con un costante sostegno al territorio sotto forma di nuovi finanziamenti, gestione del risparmio ed elargizioni”, sottolinea la direttrice generale Emanuela Bratos.

Identità territoriale e attitudine al lavoro collaborativo traspaiono già dal nome della ZKB Credito Cooperativo di Trieste e Gorizia, mentre l’appartenenza al gruppo bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca ne rafforza la propensione al credito e al finanziamento dell'economia reale, con la capogruppo che fornisce prodotti mirati e servizi di consulenza strategica e finanziaria per lo sviluppo aziendale, l’accesso ai contributi e la digital transformation.

MITJA EMILI
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Al di là dei già citati trend, che talvolta si confondono con le mode, sono i numeri a fotografare la realtà e su questo fronte ZKB può presentare risultati invidiabili per le due dimensioni. Nel 2022, i crediti verso clientela hanno registrato una crescita del 12,3% e la raccolta complessiva è salita del 3,4%.

Ne è conseguita una crescita della massa operativa nell’ordine di 77 milioni di euro (+6,4%). Inoltre, è proseguita la crescita del numero di conti correnti, con 1.625 nuovi conti, vale a dire il 4% in più del 2021. Infine, l’utile del 2022 si è attestato a 2,8 milioni, con un balzo del 140% rispetto all’esercizio precedente. In quanto credito cooperativo, l’utile però non viene distribuito in forma di dividendo, ma è destinato a rafforzare il proprio patrimonio e al sostegno delle iniziative sociali sul territorio.

Una delle peculiarità di ZKB è il suo essere bilingue poiché nasce come espressione della comunità slovena in Italia. “La nostra area di riferimento comprende le Province di Trieste e Gorizia; tuttavia, guardiamo al litorale e all'isontino come a un unicum e ci impegniamo ad operare con i clienti dell'intera area transfrontaliera”, racconta il presidente Adriano Kovačič. “Per questo sosteniamo progetti e iniziative su entrambi i lati del confine nella convinzione che arricchiscono il nostro territorio e la nostra comunità. È un’unicità di cui andiamo fieri”.

La ZKB è fortemente legata al territorio in cui opera, una banca legata alle famiglie e alle piccole e medie imprese. “Agiamo da volano per l'economia del territorio, creando un circolo virtuoso che ha inizio con la raccolta e la gestione del risparmio della clientela privata, si alimenta con il reinvestimento di queste risorse nell'economia locale attraverso l'erogazione di finanziamenti alle imprese e alle famiglie, e si chiude con il sostegno alla crescita e all'occupazione nelle nostre comunità”, conclude la direttrice generale.

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