Udienza Santanchè per truffa rinviata al 20 maggio

Decisione della gup dopo la richiesta del nuovo legale

(ANSA) - MILANO, 26 MAR - È stata rinviata al 20 maggio l'udienza preliminare che vede tra gli imputati Daniela Santanchè per truffa aggravata ai danni dell'Inps. Lo ha deciso la gup di Milano Tiziana Gueli, dopo che il nuovo legale della ministra, l'avvocato Salvatore Pino, ha chiesto un "termine a difesa", ossia un differimento per studiare gli atti data la recente nomina. L'altro difensore, Nicolò Pelanda, era, invece, impegnato in un altro processo. Già ieri l'avvocato Pino, che ha sostituito nel collegio difensivo il legale Salvatore Sanzo, aveva preannunciato alla gup la richiesta di un termine a difesa, presentata stamani, e al contempo l'altro difensore Pelanda ha depositato legittimo impedimento perché impegnato in un altro processo in appello. Da qui il rinvio deciso dalla giudice. Nell'udienza di oggi, comunque, non si sarebbe arrivati a decisione sui rinvii a giudizio o meno. Dopo che la Cassazione ha stabilito che il procedimento resta a Milano, è ancora aperta la fase delle questioni preliminari e i difensori potrebbero sollevarne altre o anche chiedere l'esame degli imputati in aula. Poi, la parola passerà ai pm che ribadiranno la richiesta di processo. Infine, parleranno la parte civile Inps, con il legale Aldo Tagliente, e le difese. Serviranno, dunque, almeno altre due udienze. La gup, intanto, sta per passare ad altro incarico in Tribunale ed è stata prorogata all'ufficio gip fino al 31 marzo, ma potrebbe, comunque, rimanere applicata per concludere l'udienza preliminare. Ad ogni modo, anche un cambio di giudice in questa fase non allungherebbe di troppo i tempi. Secondo le accuse, la senatrice di FdI, il compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria - società del gruppo fondato dalla ministra, da cui è uscita nel 2022, e anche esse imputate - sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto "indebitamente" la cassa integrazione in deroga "a sostegno delle imprese colpite dagli effetti" della pandemia Covid per 13 dipendenti, per oltre 126mila euro. A Santanchè, così come agli altri due, viene imputato di aver "dichiarato falsamente" che quei dipendenti fossero in cassa "a zero ore", mentre invece svolgevano le "proprie mansioni" in "smart working". Visibilia Editore ha già chiesto di patteggiare e le due società hanno risarcito l'Inps. Per la ministra il processo sul falso in bilancio nel caso Visibilia inizierà, invece, il 15 aprile. Poi, è indagata per bancarotta per il fallimento di Ki Group e rischia un'accusa analoga dopo il crac anche di Bioera. (ANSA).

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