Eternit: Cassazione annulla di nuovo la condanna di Schmidheiny

(ANSA) - ROMA, 22 MAR - Dopo la prima pronuncia della Suprema Corte che dichiarò tutto prescritto e mise un blocco ai risarcimenti nel 2014, arriva ora anche la seconda pronuncia degli ermellini di annullamento della condanna per omicidio colposo del magnate svizzero Stephan Schmidheiny. "Questo verdetto potrà avere ricadute importanti sui processi Eternit scaturiti dall'inchiesta avviata dalla procura di Torino. Il rischio - avverte l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto e legale dei familiari - è che il tutto venga falciato dalla scure della prescrizione, non possiamo comprendere, né condividere, la decisione della Corte ma il nostro impegno proseguirà in tutte le competenti sedi, per la bonifica, la messa in sicurezza, la tutela medica e risarcitoria di tutte le vittime e dei loro congiunti". Già la Cassazione, viene ricordato, aveva annullato la prima delle condanne inflitte all'industriale svizzero. Tra le vittime Giulio Testore, dipendente dello stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo (Torino), morto nel 2008 per una malattia che secondo l'accusa è legata all'esposizione all'amianto per circa 27 anni. Tante le morti per mesotelioma che hanno colpito nel corso del tempo, nella stragrande maggioranza di casi in maniera fatale, gli operai. Nel 2018, in primo grado, Schmidheiny era stato condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo. Oltre a Testore era stato preso in esame il caso di Rita Rondano, deceduta nel 2012 per un mesotelioma pleurico a pochi mesi dalla diagnosi. La donna aveva subito una duplice esposizione alla fibra killer: residenziale, poiché abitava a meno di 1 km dallo stabilimento di Cavagnolo, e da lavoro agricolo poiché svolgeva le sue mansioni su terreni poco distanti dallo stabilimento incriminato, in precedenza contaminati dall'amianto. La difesa dell'industriale aveva impugnato il provvedimento e in appello, in parziale riforma della sentenza applicata, il magnate svizzero aveva dovuto rispondere esclusivamente della morte di Testore e la pena era stata quindi ridotta a 1 anno e 8 mesi di reclusione, con la concessione del beneficio della sospensione condizionale. (ANSA).
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