Di Biase (Pd), 'la norma sul consenso è urgente e necessaria'

Una Nessuna Centomila, 'crescono violenze sessuali dei ragazzi'

(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Una "norma rivoluzionaria che dobbiamo assolutamente portare a casa". Così Michela Di Biase (Pd) descrive la proposta di legge alla Camera (prima firmataria Laura Boldrini) per la modifica dell'articolo 609 bis del codice penale in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso. Un impegno al centro dell'assemblea straordinaria e aperta al pubblico indetta a Roma dalla Fondazione Una Nessuna Centomila alla Casa Internazionale delle Donne, con la partecipazione dei centri antiviolenza e tutte le associazioni attive sul tema. In platea, fra le altre, anche Ariete e Michela Cescon. "Ci ritroviamo con una serie di sentenze e assoluzioni in casi di violenza perché c'è ancora un problema di interpretazione del consenso da parte di alcuni giudici - spiega Celeste Costantino, vicepresidente di Una Nessuna Centomila -. Nonostante in Cassazione ci sia un orientamento su come interpretarlo, c'è un problema enorme di educazione sul tema dei magistrati". Deve essere chiaro "che il consenso va esplicitato e che può essere revocato in ogni momento dell'atto sessuale". Fra i dati "che abbiamo portato in commissione Giustizia, durante la nostra audizione, ce n'è uno in controtendenza e preoccupante, l'aumento delle violenze da parte di ragazzi dai 13 ai 17 anni, dal revenge porn alle violenze di gruppo. È indicativo come tanti ragazzi maschi abbiano risposto in merito al tema del consenso, dicendo che per loro quando una ragazza dice no in realtà sta dicendo sì. Questo è un forte campanello d'allarme. Dopo l'approvazione della legge il secondo step sia la formazione, che è fondamentale in tema di prevenzione", aggiunge. Durante l'assemblea è stato ricordato anche il successo della campagna 'Se io non voglio, tu non puoi' con un video che è diventato virale con milioni di visualizzazioni. Un'iniziativa "che ha avuto un riscontro enorme, superando tutte le nostre aspettativa - dice la presidente della Fondazione Giulia Minoli - portata anche in tutto il mondo dal film C'è Ancora Domani di Paola Cortellesi, e che con lei è arrivata anche in Cina". (ANSA).

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