Il dramma di Guerrino, sparito poco dopo la nascita della figlia
Il Giorno del Ricordo all’Ara Pacis Mundi di Medea
![Gianluigi Martinis legge la storia di Guerrino Gori accanto alla moglie](https://images.ilpiccolo.it/view/acePublic/alias/contentid/1h5w6pgqsshmn3ah5zn/0/copia-di-copy-of-medea-giorno-del-ricordo-la-storia-di-guerrino-gori-all-ara-pacis-mundi-che-custodisce-le-zolle-raccolte-nelle-foibe.webp?f=16%3A9&w=840)
L’Ara Pacis Mundi custodisce dal 2009 le terre raccolte nelle foibe ed è diventato un luogo di preghiera per le vittime delle tragedie del confine orientale e di ricordo per l’esodo degli italiani di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia.
Un significato rinnovato anche lunedì 10 febbraio, Giorno del Ricordo, nel corso della cerimonia promossa dall’amministrazione comunale di Medea insieme al Comitato provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia. Una tradizione che si rinnova dal 2004, vale a dire da quando è stato istituito a livello nazionale proprio il Giorno del Ricordo.
Gli intervenuti
Sono intervenuti il sindaco di Medea Igor Godeas , il primo luogotenente e vice direttore del Sacrario di Redipuglia, Giuseppe Piccirillo, il capogruppo Ana di Medea, Massimo Giordano, il comandante dei carabinieri di Mariano Paolo Marega, gli assessori Alessandra Benvenuti, Elisa Berlasso e Alessandro Donda, gli ex sindaci Franco Stacul, Renato Mucchiut e Alberto Bergamin, il parroco don Federico Basso e gli alunni della scuola primaria di Medea. L'assessore alla Cultura Benvenuti ha richiamato i valori di questa giornata e ha letto il messaggio di Maria Grazia Ziberna, presidente del comitato provinciale dell’Anvgd. «Se da una parte occorre ammettere le colpe del fascismo e di quello che è successo nella Seconda guerra mondiale - è il monito lanciato dalla presidente -, dall’altro non bisogna nemmeno dimenticare i crimini che sono stati commessi contro gli italiani. Attorno ai drammi delle foibe e dell’esodo - è stato detto ancora nel messaggio -, vanno promossi la conoscenza, il ricordo e la memoria, soprattutto per fare in modo che quella pagina di storia venga mandata a mente della nuove generazioni.
La storia di Guerrino Gori
I partecipanti hanno poi ascoltato la testimonianza di Gianluigi Martinis di Medea che ha raccontato la storia di Guerrino Gori, papà di sua moglie Angela Rosita Gori, ucciso dai partigiani titini.
Guerrino era nato a Santa Maria di Sclaunicco (Ud) il 7 novembre 1908 e abitava a Gorizia con la sua famiglia. Dopo l'8 settembre del 1943 aveva prestato servizio come milite al presidio del posto di blocco di Gorizia, presso Piuma. Il giorno in cui andò a registrare la nascita di Angela Rosita, a guerra ormai finita nel 1945, non fece più ritorno a casa. Fatto prigioniero, venne internato oltre confine ad Aidussina. Fu considerato disperso il 9 maggio 1945. La figlia maggiore Gabriella, allora tredicenne, assieme alla madre Anna lo cercò disperatamente nei vari luoghi dove i titini avevano imprigionato le persone a loro invise per farle sparire. Ma di lui non si seppe più nulla e il suo nome attualmente compare nel monumento dei deportati nel parco della Rimembranza di Gorizia.
Protagonisti finali della cerimonia sono stati gli alunni della scuola primaria di Medea che, con i cartelli, hanno riprodotto la parola foibe gridando a voce alta le parole «rispetto, accoglienza , pace e fraternità» come monito contro la guerra e l'odio. —
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