Wögerer e i giovani della Mahler Ferragosto nella basilica di Aquileia

Da pochi mesi, quale direttore assistente della Gustav Mahler Jugendorchester c'è l'austriaco Tobias Wögerer. La compagine fondata da Claudio Abbado anche quest'anno ha la residenza estiva Verdi di Pordenone, dove, sotto la guida dell'ultranovantenne Herbert Blomstedt e con la partecipazione del baritono tedesco Christian Gerhaher, aprirà la nuova stagione del teatro con due serate, il 3 e il 4 settembre.
A Pordenone, l'orchestra giovanile più famosa al mondo è già arrivata e oggi, dalle 21 (ma l’appuntamento non è ancora definito nel dettaglio a causa del meteo) nella loggia del Comune sarà protagonista di una Serata Mahler, mentre domani le sue prove saranno aperte, dalle 12 al teatro Verdi, previa prenotazione. Il suo “Summer Tour", però, comincerà a Ferragosto, alle 20.30, nella Basilica di Aquileia (l'ingresso è libero, fino all'esaurimento dei posti disponibili), per la kermesse dei Concerti in Basilica. Inoltre, il giorno successivo la compagine suonerà negli spazi industriali della Snaidero di Majano. A dirigere ci sarà proprio Tobias Wögerer.
Maestro, perché ha scelto Mozart e Schubert per questi concerti?
«Schubert è uno dei miei compositori preferiti e ho un rapporto speciale con la sua musica, specialmente con la Sinfonia “La Grande". A mio avviso, si adatta perfettamente ai programmi di tournée dell’orchestra diretti dal maestro Blomstedt. Per questo ho scelto questa Sinfonia, ma sono anche felice di poter eseguire una pagina di Mozart (l'Adagio e Fuga KV 546). Naturalmente, Mozart potrebbe non essere il repertorio di base della compagine, ma è anche importante lavorare sul repertorio del "Wiener Klassik", perché dà modo di imparare molto per una carriera musicale. Inoltre, la combinazione di Schubert e Mozart funziona davvero bene e soprattutto l'atmosfera nella famosa basilica di Aquileia è perfetta per un programma come questo».
Impegnativo, divertente, difficile,... Come valuta il suo lavoro con la Mahler?
«Trovo davvero eccitante l’esperienza con la Gmjo. Ci sono 120 musicisti provenienti da tutta Europa, con molte motivazioni per suonare insieme. Certo, un'orchestra giovanile implica un lavoro diverso rispetto a quello con un'orchestra “di professione”».
In che senso?
«Per esempio, devi concentrarti un po' di più sulle basi della musica orchestrale, il che significa ascoltare le varie sezioni attentamente e cercare di creare un suono il più possibile omogeneo. Ma ciò dà anche l'opportunità di formare l’orchestra e di sviluppare un "nuovo" suono. Naturalmente, questo è un momento molto intenso, per l'enorme quantità di prove, ma più energia dai alla compagine più ne riceverai di ritorno».
Qual è il repertorio che intende affrontare con l'orchestra in futuro?
«I programmi Gmjo mostrano sempre una grande varietà e seguono una linea drammaturgica. Da un lato è importante che qualsiasi orchestra giovanile suoni e lavori sul grande repertorio di Mahler, Bruckner e Strauss, ma allo stesso tempo, reputo giusto integrare questa direttrice con brani meno conosciuti e provare soprattutto, se possibile, a includere pagine di compositori del nostro tempo. Quindi, cerchiamo di approcciare la musica contemporanea e consideriamo anche questa una buona opportunità per avvicinare il genere della "nuova musica" sia agli strumentisti sia al pubblico». —
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