Vita spericolata di Jimmy Buffett il gran signore di Margaritaville

Il triestino Daniele Benvenuti pubblica per Arcana “Cheeseburger in Paradise” monografia dedicata al poliedrico artista americano sconosciuto in Italia

Elisa Russo

«Questa è la storia romanzesca ma ben poco romanzata del più avventuroso, influente, amato, facoltoso e popolare artista americano che il pubblico italiano… per cinquant’anni… non ha mai sentito nominare».

Il triestino Daniele Benvenuti presenta il suo terzo libro in un anno per l’editore Arcana: «Cheeseburger in Paradise - Jimmy Buffett e il suo 5 o’clock sound» (pagg.335, euro 25), con prefazione di Roger Bartlett, il primo volume continentale dedicato al signore incontrastato di Margaritaville, un luogo da fiaba dove sono sempre le cinque del pomeriggio: l’ora del cocktail e della festa a piedi nudi sul limitare della battigia, avvolti dalla brezza dell’Oceano; l’autentico e unico “Paradiso del Cheeseburger”, dove anche il più subdolo dei problemi viene sepolto sotto una marea di collane di fiori, gonnelline di paglia e improbabili bluse hawaiane.

Una terra fatata e chiassosa nella quale JB è profeta del drunken Caribbean rock’n’roll e papà del Gulf and Western.

Ormai over 70, mezzo secolo di carriera in sala d’incisione, dominatore dei palchi allestiti nelle cornici più suggestive, Buffett è autore, musicista e band leader con una cinquantina di album all’attivo, scopritore di talenti, discografico, intrattenitore, laureato e letterato, giornalista da scoop, pluripremiato romanziere e paterno scrittore di libri per bambini, attore e producer cinematografico.

Ma Buffett è anche molto altro, qualificato pilota di velivoli e capitano di coperta, provetto pescatore d’altura, atleta e uomo di mare, dirigente e mecenate sportivo, amante degli animali e difensore della natura, filantropo e benefattore, acuto imprenditore e scafato immobiliarista, stilista “on the beach” e arredatore da piscina, produttore di birra e ristoratore, recente beniamino di Broadway, protagonista e creatore di videogiochi, regista e anima di un network radiotelevisivo via satellite…

«L’idea del libro – prosegue Benvenuti – è nata proprio dall’osservazione che, se si eccettuano gli ahimè pochissimi appassionati di musica da riviste specializzate, un artista e personaggio così prolifico, popolare e portatore di positività, autentica icona negli Stati Uniti, in Italia fosse del tutto sconosciuto. Insieme al suo mondo spensierato, ai suoi show simili a party da tiki bar e al suo pubblico rilassato ma partecipe che esclude a priori le problematiche e le tensioni classiche da concerto».

«Io - continua banvenuti - sono uno che, tra lavoro, aggiornamento e piacere personale, ha circa duemila concerti sulle spalle in tutto il mondo: ebbene, posso dire che i suoi sono in assoluto i più allegri e divertenti ai quali abbia mai assistito».

Colpisce constatare che un artista così importante non abbia mai tenuto un concerto nel nostro paese: «L’anno scorso – racconta l’autore – avevo trascinato il più importante organizzatore italiano indipendente di concerti e profondo appassionato di musica, il mio caro amico Claudio Trotta, allo show di Dublino. Nel giro di pochi giorni, il patron della Barley Arts aveva subito avanzato al management di JB una proposta per portarlo in Italia nel 2020 in una città prestigiosa e su un palco suggestivo. Purtroppo, però, il tour era già stato programmato, ma credo che se ne riparlerà sicuramente per il 2021. Lancio l’idea: considerata la sua passione per il mare e la sua esperienza come regatante, sarebbe di certo un vip ideale da invitare a Trieste in occasione della Barcolana: infatti, ormai, si muove solo verso contesti e situazioni in grado di stimolarne l’interesse, la fantasia e la creatività. L’uomo giusto al posto giusto».

Gli incontri promozionali di “Cheeseburger in Paradise” sono ovviamente sospesi (per l’estate era stata prevista una lunga serie di presentazioni anche a Londra, Dublino e Parigi) ma il libro è disponibile per acquisti online e nelle librerie in riapertura; sui prossimi progetti il giornalista e scrittore anticipa: «Stavo lavorando già da tempo al volume su John Prine e avevo preso i biglietti per vederlo a Edimburgo nel 2021. È andata come è andata».

«A scanso di equivoci - dice ancora Daniele Benvenuti - , non sarà un instant book postumo da furbastri (visto che, a quanto pare, in Italia viene scoperto solo ora dopo morto…), ma un progetto molto elaborato da pubblicare verso fine anno». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Riproduzione riservata © Il Piccolo