Vita, Bora e Scirocco di Mascherini trovano casa al Museo di Monfalcone

Finissage con la presentazione del volume “Marcello Mascherini. Le opere per i transatlantici 1930-1965” e l’ufficializzazione dell’accordo di comodato permanente, al Museo della cantieristica di Monfalcone, delle opere tutt’ora in mostra, “La Vita”, “Bora” e “Scirocco” di Mascherini nonché dell’arazzo di Anton Zoran Mušič, ricamato a filo di lana dei “Viaggi di Marco Polo”, di proprietà della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Diciotto lastre di rame sbalzato e argentato assemblate a incastro e fissate con trecentocinquanta bulloni per l’imponente pannello “La Vita” del 1964, (200x560 cm) che arredava il salone delle feste di classe cabina della turbonave Raffaello, mentre “Scirocco” e “Bora” sono due bronzi del 1951 realizzati per il salone delle feste di prima classe della motonave Augustus.
Questi i contenuti dell’appuntamento che oggi, alle 11.30, si svolgerà al MuCa di Panzano, a conclusione della mostra “Marcello Mascherini. Lo scultore dei transatlantici”, curata da Lucio Gregoretti, attraverso la consulenza scientifica di Francesco Bordin, responsabile dell’archivio Mascherini (curatori entrambi anche del catologo-guida) e a completamento di un progetto di ampio respiro che ha visto protagoniste otto grandi opere realizzate per le navi “Augustus”, “Leonardo da Vinci” e “Raffaello” dall’artista triestino.
Se la nave doveva essere una galleria d’arte galleggiante con la funzione di mostrare la bellezza, la varietà e la ricchezza delle arti italiane come affermato da Gio Ponti negli anni ’50, quelle su cui era intervenuto Marcello Mascherini, accanto ad artisti come Sironi, Campigli, Music, Carlo e Mirella Sbisà, Anita Pittoni, Predonzani, Righi, e agli architetti triestini Boico, Cervi, Frandoli e Nordio potevano sicuramente considerarsi tali.
Ha una data l’esordio dell’esperienza artistica dello scultore triestino a bordo dei giganti del mare: 1930. È l’anno in cui Nicolò Costanzi progetta l’innovativa carena della motonavi passeggeri Victoria, che sigla l’inizio della cantieristica moderna italiana, mentre Gustavo Pulitzer Finali ne cura gli arredi, assieme a Gio Ponti, coinvolgendo nel progetto, tra gli altri, Mascherini. “Marcello Mascherini. Le opere per i transatlantici 1930-1965” (Edizioni della Laguna), è una pubblicazione scientifica che fa il punto sull’intero percorso artistico di Mascherini sui transatlantici (più di venti) su cui aveva lavorato, percorso puntualmente descritto da Paolo Piccione, studioso ed esperto di arte decorativa navale, e curatore del volume. Nel suo saggio “Marcello Mascherini e la decorazione degli interni navali in Italia (1930-1965), ricostruisce con rigore scientifico, la storia e i dati di questa singolare attività di Mascherini sulle navi, la stretta collaborazione con il gruppo degli architetti triestini che, a loro volta, seguivano la scia dei progetti di Gustavo Pulitzer Finali, protagonista del rinnovamento in senso moderno del design e d’interni navali, fautore di scelte formali come l’essenzialità e l’eleganza, tutti elementi messi in luce dall’uso di materiali innovativi.
Accanto all’esaustivo saggio, Paolo Piccione fa anche un excursus sull’attività di medaglista navale di Mascherini, che nel 1936 vinse il concorso per la realizzazione della medaglia per il centenario del Lloyd Triestino. Il volume è arricchito da un catalogo iconografico con immagini in bianco e nero e a colori delle opere di Mascherini, le schede delle navi e delle opere, nonché i saggi di Simone Bandini sul ricco patrimonio di opere d’arte proveniente dalle navi della Società Italia di Navigazione e una testimonianza di Natasha Pulitzer che, come ricordato da Nera Pancino dell’Archivio Mascherini «ha riconosciuto prima di me la teatralità giocosa di Mascherini e ha voluto dischiudere vivaci ricordi famigliari».
Il MuCa resterà aperto oggi e domani (10-18), Pasqua chiuso.
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