Ventiquattro uomini sette cani e due gatti: l’avventura artica di Carl Weyprecht

Tre giorni di eventi per ricordare la complicata e dimenticata esplorazione polare del 1872  

TRIESTE Una tre giorni di eventi a ingresso libero, da domani a venerdì, per ricordare l’esploratore polare Carl Weyprecht, figura ingiustamente dimenticata della Trieste scientifica dell’800. È la proposta dell’associazione Friedrich Schiller, che nella sua sede di via del Coroneo 15 celebrerà - con una tavola rotonda, uno spettacolo a base di musica e letture e la presentazione di un libro - la vita e le opere di questo ufficiale della Marina austroungarica con il pallino per la scienza, che per primo creò un legame invisibile tra Trieste e l’Artico dando il via alle attività di esplorazione e ricerca che in anni a noi più vicini hanno portato decine di ricercatori e tecnici triestini ad affrontare delle spedizioni scientifiche tra i ghiacci dei Poli.

Nato nel 1838 e trasferitosi a Trieste a 18 anni, Weyprecht fu il primo triestino a organizzare e guidare, nel 1872, una spedizione polare decisamente avventurosa, con un equipaggio composto da 24 tra triestini, istriani, dalmati, 7 cani e 2 gatti. A seguito di quel viaggio denso di difficoltà che lo portò in uno dei lembi più settentrionali dell’Eurasia, Weyprecht diede vita, grazie a un’attività di lobby, al primo trattato moderno di ricerca internazionale gettando le basi per l’Anno polare internazionale del 1882. Nonostante queste sue formidabili conquiste Weyprecht, e con lui molti altri personaggi che hanno fatto la storia della scienza nella Trieste dell’800, sono rimasti nell’ombra. Ci si chiederà dunque come restituirli alla fama domani, alle 10, con la conferenza “La memoria storico-scientifica a Trieste. Quali azioni per la sua valorizzazione?”, moderata dal giornalista scientifico Fabio Pagan e che si avvarrà della relazione introduttiva dell’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi e di numerosi interventi di esperti e rappresentanti di enti scientifici del territorio.

Giovedì - alle 18 - invece spazio a uno spettacolo di forte impatto, la rievocazione della spedizione del 1872-1874: alla lettura di pagine scelte dei diari di Weyprecht e del compagno di spedizione Julius von Payer saranno associate musiche dell’epoca al pianoforte ispirate dalle loro imprese, come la Weyprecht-Payer-Marsch di Eduard Strauss. Infine venerdì, alle 17.30, presentazione del libro del saggista e storico Enrico Mazzoli, edito anche in tedesco e inglese, “Carl Weyprecht: alle origini della ricerca scientifica internazionale”. —


 

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