Un viaggio nei sentimenti con il rock dei Blues Pills

Esce l’omonimo album per la Nuclear Blast, punto di forza è la voce e la figura della bionda frontwoman Elin Larsson, già definita una “sobria Janis Joplin”
Di Elisa Russo

I Blues Pills (omonimo il loro album, uscito per la Nuclear Blast) sono un quartetto esplosivo. Si sono conosciuti in America ma fanno base a Örebro: i componenti sono svedesi, americani e francesi. Suonano un rock blues potente con salde radici nel passato ed influenze dichiarate di Aretha Franklin, Fleetwood Mac, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Cream. Volendo trovare riferimenti musicali più recenti (ma non troppo) si può fare un salto nei '90, anni fertili per un certo stoner rock a cui i Blues Pills a tratti si rifanno, anche se la matrice hard rock blues è prevalente.

Punto di forza innegabile è l'incredibile voce e la presenza scenica della biondissima frontwoman Elin Larsson. Le recensioni tirano in ballo la Joplin, qualcuno l'ha definita "una Joplin sobria": il timbro è quello ma salta subito all'orecchio che le corde vocali di Elin non vibrano di quel tormento disperato, riesce ad essere possente ma anche dolce come miele.

I Blues Pills si sono fatti le ossa dal vivo, in Europa e anche in Australia ancor prima di avere realizzato un album. Poi la Nuclear Blast ha fatto uscire il loro EP "Devil Man" e un EP live che include quattro brani tratti dal celebre tv show tedesco WDR Rockpalast: tutto ciò ha fatto salire alle stelle le aspettative attorno a questo primo album ufficiale.

Registrato a Göteborg con il famoso produttore Don Alsterberg (Graveyard) contiene dieci canzoni che sono un viaggio tra emozioni e sentimenti intensi, dall'amore all'odio, dalla gioia alla tristezza, dalla pace alla frustrazione: pura vita. "Visti i tempi difficili che stiamo vivendo, speriamo che questo album porti un momento di pausa alle menti piene di preoccupazioni e riempia i cuori di amore e gioia": questo il bell'augurio della band nelle note di presentazione del disco.

La copertina è un dipinto (psichedelico e super colorato) dell'artista Marijke Koger - Dunham risalente ai tardi anni Sessanta, proprio a rimarcare con forza la provenienza sonora di questo "Blues Pills".

L'album si apre con il singolo "High Class Woman", uno degli episodi più incisivi dell'intero lavoro, grazie alla grintosa interpretazione non solo della Larsson ma dell'intera band, con una sezione ritmica compatta e travolgente ed un groove da capogiro. Un altro schiaffo sonoro è "Devil Man".

Spazio anche ad episodi più lenti e dilatati come la struggente "River" seguita da "No Hope Left For Me" una ballata magica e sognante, con un grande potenziale radiofonico (sembra quasi un tributo a Carol King per come è cantata). Nel panorama (ad onor del vero non troppo affollato) di rock band capeggiate da una donna, i Blues Pills sono sicuramente una delle migliori promesse per il futuro. Da seguire dal vivo, in una fittissima tournée europea (che al momento ancora non tocca l'Italia, ma chissà…).

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