Un perito elettrotecnico tra i primi a entrare all’Università
TRIESTE Quando si parla del movimento studentesco triestino negli anni dal '68 al '72 è indispensabile citare uno dei suoi principali leader, Aldo Colleoni, che in quel periodo di mobilitazione ebbe l’onore e l’onere di presiedere l’Assemblea generale degli studenti dell’Ateneo giuliano. La sesta puntata della serie d’interviste dedicata alle voci del ’68 triestino ritorna sul tema della protesta studentesca all’Università attraverso il suo racconto, quello di un giovane diplomato giunto a Trieste dalla provincia, uno tra i primi a poter usufruire della legge che apriva gli Atenei anche agli ai giovani provenienti dagli istituti tecnici. Una svolta fondamentale nel riconoscimento del diritto allo studio aperto a tutti.
Bergamasco trapiantato a Monfalcone, proveniente da una famiglia di reddito modesto che gli trasmise la fede politica comunista (il padre era giornalista al Corriere di Trieste), Colleoni studiò nella città giuliana da fuori sede.
Dopo cinque anni da pendolare per seguire le lezioni all'istituto tecnico Volta, dove si diplomò come perito industriale elettrotecnico, nel '68 s'iscrisse alla facoltà di Economia e commercio. Grazie all’ingresso all’Università di tanti ragazzi come lui, provenienti da tutta la regione, il movimento studentesco crebbe in numero e mutò la propria composizione.
In quest’intervista Aldo Colleoni (nella foto col rettore Agostino Origone) ci racconta come, con una strategia “quasi sindacale”, gli studenti riuscirono a ottenere quegli importanti cambiamenti che si erano resi sempre più necessari per garantire a tutti il diritto allo studio.
Riproduzione riservata © Il Piccolo