Un flash mob per dire Basta alla violenza contro le donne

TRIESTE “Non c’è rivoluzione senza solidarietà”: con questo slogan è stata annunciata l’edizione 2017 del flash mob “One billion rising revolution” a Trieste, così come in tante città di tutto il mondo: in città l’appuntamento era fissato per martedì 14 febbraio, dalle 15 alle 18, davanti al teatro Verdi.
Quest'anno la manifestazione a Trieste non ha raggiunto i numeri sperati o comunque segnati dalle passate edizioni, ma la festa è comunque esplosa a suon di striscioni, slogan, musica e balli in piazza Verdi. Tutti insieme, donne, uomini e bambini, per puntare l'attenzione sui temi dei diritti delle donne e della lotta alla violenza in generale.
Il corteo, con poche decine di persone, è partito da piazza Goldoni per raggiungere piazza Verdi, qui il gruppo si è allargato e alle 18, trascinati dalle note di brani famosi, tutti si sono lasciati andare a un ballo insieme, tra cartelli tenuti in mano, palloncini e t-shirt con il nome dell'iniziativa. In pochi in realtà avevano imparato la coreografica, quei movimenti che ogni anno, in tutto il mondo, vengono diffusi su youtube con un video, che invita le persone a impararli per poi riproporli nelle piazze.
Ecco nel video qui sotto il flash mob del 2016 a Trieste:
«Poco male - commenta una ragazza presente - l'importante è che la gente sia entusiasta, perché è un evento che punta alla spontaneità e al coinvolgimento. E vediamo con piacere che sono arrivate persone di tutte le età, felici di essere qui».
L' appuntamento, apolitico e apartitico, a Trieste è stato coordinato da La Fabbrica delle Follie. Tutto è iniziato nel 2013 quando Eve Ensler, autrice del celebre "I monologhi della vagina", ha lanciato in tutto il mondo una campagna rivoluzionaria, One Billion Rising appunto, portando alla luce drammatiche statistiche sulla violenza ai danni di donne e bambini. L'obiettivo era far ballare e manifestare un miliardo di persone nel mondo, il giorno di San Valentino, per denunciare quella violenza e affermare la volontà di porvi fine. L'enorme successo della manifestazione, con adesioni da oltre 200 nazioni, ha trasformato il flash mob in un appuntamento annuale. Ieri sono tante le iniziative promosse in diversi Paesi e in molte città italiane. «Per il 2017 la parola d'ordine scelta è stata solidarietà - si legge nel sito ufficiale - contro lo sfruttamento delle donne e contro il razzismo e il sessimo ancora presenti in tutto il mondo. Si vuole ribadire che non c'è nulla di più potente di questa solidarietà globale, di un corpo unico e coeso capace di far parlare un miliardo di persone con una sola voce».
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