Un abito dall’archivio di Its da Trieste vola a New Orleans

TRIESTE C’è gran fermento al quartier generale di Its – International Talent Support, dove l’attività non si ferma neppure a Natale. Alcune novità bollono in pentola, ma saranno annunciate il 30 gennaio, quando sarà ufficialmente presentato in dettaglio il programma definitivo dell’edizione 2019. Perché l’edizione 2019 si farà. E sarà un’edizione importante, la diciottesima, segnata dalla raggiunta maturità. Questa è la prima delle certezze.
Barbara Franchin, testa e cuore del contest internazionale dedicato alla scoperta dei nuovi talenti mondiali della moda, non si fa distrarre dai suoi obiettivi, mai persi di vista neppure quando la crisi l’ha forzata a un “anno sabbatico”, prontamente declinato in un riassetto della manifestazione, alla ricerca di un nuovo equilibrio sostenibile, senza però tradire i principi base della sua missione: non solo la scoperta dei fashion designer del futuro, non solo l’organizzazione dell’evento estivo al quale partecipano, sfilando, i giovani finalisti selezionati dalla giuria e provenienti da ogni parte del mondo, ma anche il costante lavoro di ricerca e - soprattutto - la valorizzazione dell’archivio Its, con un ruolo sempre più centrale, che attraverso gli oltre 220 abiti (con altrettanti accessori e gioielli) e i 17.000 portfolio, conservati con lungimiranza, racconta l’evoluzione della moda contemporanea e, da un punto di vista insolito, anche diciotto anni di Storia. Di storia, di società, di costume, di cambiamento. Di generi e di territori diversi. Da Trieste al più remoto angolo del mondo. Perché questo fanno gli abiti: vestono raccontando il presente.
La natura internazionale di Its trova riscontro nell’apprezzamento di coloro i quali, in questi anni, si sono affacciati alla manifestazione come giurati: da Marina Abramović a Raf Simons, dalla direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani a Dante Ferretti, scenografo per tre volte premio Oscar, da Mika a Demna Gvasalia, passato da finalista alla direzione artistica di Balenciaga, ma anche da istituzioni pubbliche e private, oltre che studenti e insegnanti di scuole di design di tutto il mondo. La direttrice del Fit Museum di New York Valerie Steele si è espressa in merito definendo l’archivio una “risorsa unica e preziosa”, mentre Oriole Cullen, curatrice al Victoria&Albert Museum, colpita dall’estrema libertà creativa di queste primissime collezioni, non ancora imbrigliate dalle esigenze di mercato, lo considera un vero e proprio “barometro dei giovani talenti del XXI secolo”.
Di queste potenzialità si sono accorti anche alla Barrett Barrera Projects, società che organizza mostre a livello internazionale, che ha deciso di acquistare uno degli abiti firmati dalla designer canadese Tabitha Osler, finalista a #Its10 nel 2011. Il capo fa ora parte della loro collezione permanente ed è incluso nella mostra itinerante "A Queen Within: Adorned Archetypes", attualmente esposta al Noma di New Orleans. «La mostra - afferma Kelly Peck, vice presidente di Barrett Barrera Projects - esplora le personalità archetipe dell'identità femminile costruita attraverso innovativi oggetti di moda e riunisce capi firmati da designer emergenti e affermati. L'ensemble di Tabitha Osler "Smoked Mountain Dress, Sweet Grass Shoes e Leg Hat Burning Bush" è un eccezionale esempio di design contemporaneo, che affronta il complesso rapporto tra uomo moderno e natura; una trama che ben si adatta all'archetipo della Madre Terra in mostra e un pezzo importante da inserire nella nostra collezione. L'archivio Its Creative è una fantastica fonte di ispirazione per i nuovi migliori talenti che esplorano le intersezioni tra arte, design e industria».
Da tempo Franchin è alla ricerca di uno spazio idoneo, in grado non solo di ospitare un volume di abiti e accessori in crescita costante, ma anche di aprire le porte alla città: visitatori, studenti, università, ma anche le scuole del territorio, con il quale Its ha intenzione di intrecciare relazioni sempre più strette. Stavolta forse è la volta buona. Le istituzioni, pare, starebbero finalmente accogliendo la richiesta, adoperandosi per trovare una soluzione concreta e attuabile nel più breve tempo possibile. L’archivio di Its, quindi, dovrebbe trovare presto una nuova casa, adeguata alle esigenze e accessibile a chiunque, nel mondo, sia in cerca d’ispirazione. —
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