Triestecinema riapre le sale pensando alla nuvola disinfettante
Dal 15 giugno misurazione della temperatura, mascherine, plexiglas, biglietti online. Critico Terzoli dell’Ariston (Anec): «Misure insostenibili, pregiudicano il riavvio»
Silvano Trieste 2020-05-05 Cinema Nazionale Multisala
TRIESTE "Volevo nascondermi" su Ligabue (vincitore del Nastro d’Argento dell’anno), il trionfatore agli Oscar "Parasite", l'omaggio a Agnès Varda realizzato con la Cineteca di Bologna. Sono rimasti lì, congelati, in attesa di tornare a essere visti o sostituiti da nuovi titoli. Perché ormai la data c'è, e non è più così lontana. "15 giugno 2020... Pronti a tornare" è la scritta che campeggia sul sito del maggiore circuito cinematografico cittadino, quello con più sale all'attivo. L'Egm di Eolo Giorgio Maggiola, noto anche come Triestecinema, sta contando i giorni per tornare in campo e riaprire alcune delle dodici sale disponibili.
«Ora che le linee guida del governo sono uscite, ci stiamo attrezzando per applicare le regole di distanziamento sociale e di sicurezza, che avremo cura di rispettare per noi e il nostro pubblico», spiega Giulia Maggiola, figlia del titolare. «Adotteremo sicuramente la misurazione della temperatura, mascherine, plexiglas, biglietteria online ma anche fisica per non penalizzare l'utenza più agée; e naturalmente distanziamento, sanificazione delle sale e ci stiamo anche informando per dotarci di qualche sistema nuovo di zecca».
Nel futuro di Triestecinema, e del Nazionale nello specifico, potrebbe infatti esserci un nuovo dispositivo dallo stile avveniristico. «Si tratterebbe di una sorta di arco da installare all'ingresso: entrerebbe in funzione automaticamente al passaggio degli spettatori nebulizzandoli con un vapore disinfettante dalla testa ai piedi senza bagnarli. Abbiamo contattato una ditta di Pordenone che li produce: ci è sembrato interessante e abbiamo chiesto un preventivo. Ci sembra importante per rassicurare lo spettatore, un di più della sanificazione delle sale, che rafforzerebbe la sensazione di sicurezza. Ne usufruirebbero anche gli addetti del cinema, che passano spesso da una sala all'altra».
Un pensierino anche per i divisori interni tra poltrone, e poi via libera alla segnaletica a terra. Altro provvedimento, «lo scaglionamento degli orari di programmazione, avendo cura di non far coincidere gli inizi dei film». Online, anche un annuncio non sgradito di questi tempi: «la scadenza dei vostri abbonamenti verrà estesa per compensare il periodo di chiusura - si legge sul sito - per riaccendere presto non solo i nostri proiettori, ma le vite di tutti noi».
In attesa di conoscere le nuove disposizioni dell'altro multisala cittadino The Space Cinema, che appartiene al gruppo britannico Vue Entertainment International e che le diramerà, quando disponibili, attraverso i canali ufficiali, arriva, piuttosto critica, la posizione di Daniele Terzoli, presidente di Cappella Underground che gestisce il Cinema Ariston. «Al momento - spiega - l'Anec, l'Associazione Nazionale Esercenti Cinema cui aderiamo, ha chiesto un confronto con il Ministero: le attuali misure e i protocolli previsti dal Dpcm su spettacoli dal vivo e cinema sono ritenute inaccettabili». Le 13 regole del "famigerato" allegato 9, infatti, non vanno giù a molti. La levata di scudi Anec giudica le nuove misure «irricevibili» perché «prefigurano un'insostenibilità economica e operativa che può minare il riavvio del settore», come sostiene il presidente Mario Lorini, che chiede «un confronto urgente per opportune e necessarie revisioni». «Siamo l'unica sala di Trieste associata - continua Terzoli - e la nostra posizione è in linea con gli altri esercizi del Triveneto che aderiscono all'Anec. Sono condizioni penalizzanti che suggeriscono l'idea che la sala sia un luogo rischioso. Un punto fondamentale, poi, è che non sia previsto che gruppi e famiglie possano sedersi vicini. Ora, posto che per noi prima si riapre e meglio è, e che sosteniamo l'importanza di vedere il cinema al cinema, riteniamo che all'Ariston si possa vedere un film in sicurezza: la sala, coi suoi 300 posti, è molto capiente e reggerebbe anche con una riduzione forte di poltrone; in più contiamo su un pubblico affezionato e motivato, che continua a chiederci quando torneremo in pista. Contiamo su tutti questi fattori positivi per riaprire con la nostra tradizionale rassegna estiva di film d'autore e grandi classici».
Sul fronte Cappella Underground, però, da registrare il bel risultato già andato a segno: dopo più di due mesi di chiusura, lunedì ha riaperto la Mediateca, tra sanificazione e blu-ray sottoposti a “quarantena preventiva” prima di rientrare in circolazione. —
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