Trieste, virtuosismi balkan al Castello di San Giusto

I Gadjo Rom mescolano le tradizioni popolari romene e slovacche a una colonna sonora fatta di swing

TRIESTE Swing, jazz manouche, tradizioni popolari balcaniche e fantasie zigane. Domenica 26 agosto, alle 21, al bastione Rotondo del castello di San Giusto, sarà di scena, in un concerto a ingresso libero a cura di Arci Nuova Associazione Comitato Territoriale, la formazione del Gadjo Rom Collettive. Quello dei quattro componenti del collettivo è un progetto di musica di strada nato dall’incontro di musicisti provenienti da tutta Europa - Andrea Medeot (contrabbasso), Ionel Fedescu (fisarmonica), Cristiano Devitor (chitarra) e Juraj Berky (violino) - che sono espressione della ricchezza culturale della città che li ospita, Trieste. La loro è una colonna sonora fatta di swing, jazz manouche, tradizioni rumene e slovacche, rumbe balkan, improvvisazioni e fantasie zigane.

«Nel tempo, nelle strade, nelle piazze - spiegano i componenti del gruppo - sono diversi i musicisti che, con le loro memorie e la loro arte, hanno contribuito a portare la musica tra la gente. Si suona per amore, per ballare, per libertà, per festeggiare, per malinconia, per amicizia e per brindare alla salute dei cari. In occasione del concerto di stasera - riferisce Andrea Medeot - presenteremo e suoneremo vari brani del nostro repertorio, molti dei quali sono legati al nuovo cd di prossima uscita e altrettanti brani classici tratti dai nostri precedenti album. Emergeranno i virtuosismi della musica tradizionale rumena e rom». Gadjo Rom Collettive ha prodotto quattro album: il primo, Shukar quartet “murka swing” è stato pubblicato nel 2013, Lache prala “Live at Lipuri Studios” è uscito nel 2015, Chave Dromestar “me pro drom” risale al 2016 ed è in corso d’opera l’ultimo album, Gadjo Rom Collective “Live@Urban Recording Studios”. —

Riproduzione riservata © Il Piccolo