Trieste scopre l’odio nella “Terra di confine”

Da martedì a domenica alla Sala Bartoli il “viaggio in Israele e Palestina” tratto dai racconti di Amos Oz

TRIESTE. «Uno spettacolo di impegno sociale molto forte» è lo stesso Daniele Salvo, che ne ha curato la drammaturgia e la regia, a definire così “Terra di confine”. Un momento di teatro di profonda attualità, una riflessione necessaria e dall’universalità lancinante, davanti ai pensieri che lo percorrono: quelli del grande intellettuale e scrittore israeliano Amos Oz sul fanatismo. Fanatismo che mina la realtà israelo-palestinese da decenni, ma a cosa – se non a diversi tipi di fanatismo – sono da imputare tanti massacri del passato e quelli del presente, anche sul suolo europeo? “Terra di confine - Viaggio in terra d’Israele e Palestina”, sarà in scena alla Sala Bartoli, a Trieste, da marted' 5 aprile a domenica 10: ne sono protagonisti Alfonso Veneroso, Elio D’Alessandro, Marco Imparato, Daniele Salvo.

“Terra di confine” nasce dalla elaborazione in forma drammaturgica, firmata da Daniele Salvo, di due scritti di Amos Oz, “Contro il fanatismo” e “In terra d’Israele”, quest’ultimo un viaggio attraverso le grandi città e i villaggi più remoti d’Israele alla ricerca di opinioni e pensieri sull’uomo israeliano, ebreo, palestinese, musulmano. Lo spettacolo porta in scena persone comuni che discutono con calore, manifestando liberamente le proprie opinioni politiche, accusando e difendendo, arrivando quasi al linciaggio, dimostrando un irrimediabile e insanabile odio verso tutto ciò che è diverso. Tutti gli interlocutori sono persone vere e vive. Il regista, tracciando le linee di tali pensieri, s’impegna per indicare – con Amos Oz – una via possibile per non cadere nella trappola del pregiudizio, della discriminazione e della superficialità. «Vuoi fare qualcosa di concreto contro il fanatismo crescente?» dice l’intellettuale.

«Comincia tu per primo a metterti nei panni degli altri. Conosco persone del movimento pacifista talmente militanti nelle proprie convinzioni su come costruire la pace da impegnarsi in guerre molto serie con gli altri pacifisti. Li chiamano colombe, ma che razza di colombe sono quelle che combattono in continuazione l’una contro l’altra? Il punto è che nessuno è davvero immune dal fanatismo. Anche se non ogni forma di fanatismo è un pericolo mortale».

E allora ecco riflessioni oggi quanto mai opportune: cosa è un fanatico? Da dove viene l’odio tra razze e popoli diversi? Chi sono gli ebrei? Chi sono gli arabi? Da dove nascono l’integralismo e l’estremismo?

Le musiche originali di Marco Podda arricchiscono il viaggio. Lo spettacolo è prodotto da Farenheit 451 Teatro. “Terra di confine” va in scena martedì alle 19.30 e venerdì 8 alla stessa ora, mercoledì 6, giovedì 7 e sabato 9 alle 21 e domenica 10 alle 17. Biglietti allo Stabile regionale, nei consueti circuiti o sul sito www.ilrossetti.it. Ulteriori informazioni al tel 040-359351.

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