Trieste, quei falsi ritratti che alterano il passato
Ma che faccia aveva davvero Niccolò Machiavelli? Quella con cui fu largamente noto fu la celeberrima “testina” che ne presentava un fittizio volto dalla spiccata fisionomia giudaica, con l’evidente intento di fargli assumere i tratti di un nemico della fede cristiana. Nella stessa Firenze, per converso, si cambiava la fisionomia del duca Alessandro de’ Medici per lavare l’onta della sua nascita illegittima, nonché quella del sangue africano che, insieme con quello di papa Clemente VII, scorreva nelle sue vene...
Di “Falsi ritratti”, a partire proprio dai volti di due celebri fiorentini, Niccolò Machiavelli e Alessandro de’ Medici, parlerà questa mattina, domenica 14 febbraio alle 11 al Teatro Verdi di Trieste, Massimo Firpo, docente di Storia moderna alla Scuola Normale superiore di Pisa, nella quarta lezione del ciclo “La Storia nell’arte”. La nuova Lezione di Storia, organizzata dal Comune di Trieste, Editori Laterza e Il Piccolo con il contributo di AcegaApsAmga del Gruppo Hera e Fondazione CRTrieste, sarà introdotta dalla giornalista del Piccolo Arianna Boria.
L’ingresso è sempre libero fino ad esaurimento posti: per garantire a tutti la possibilità di assistere alla lezione, l’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito www.ilpiccolo.it.
Si dice che alcuni ritratti sono “parlanti”, capaci cioè di restituire non solo sembianze fisiche, ma anche personalità, caratteri, stati d’animo, riuscendo così a raffigurare non solo corpi ma anime. È anche vero tuttavia che molto spesso i ritratti, anche quelli fotografici, usano luce, prospettiva, colore, “taglio” dell’immagine per attenuare o accentuare, per nascondere o sottolineare. Ne consegue che proprio le falsificazioni, le mistificazioni, le menzogne, i tradimenti della realtà sono elementi di particolare interesse per chi non si limiti a valutare i ritratti per le loro qualità artistiche, ma guardi ad essi come a documenti storici capaci di farci conoscere il passato (e il presente) allo stesso modo di un atto notarile, una lettera, un diploma imperiale, una bolla papale, un reperto archeologico, un oggetto di cultura materiale.
Falsi o falsificanti non è la stessa cosa: ci possono essere ritratti fedelissimi nelle fattezze del volto che sono tuttavia falsificanti nel presentare atteggiamenti, gesti, sguardi, vestiti, oggetti simbolici, sfondi, contesti; oppure ritratti che deformano tali fattezze a scopi di denigrazione o irrisione; o ancora ritratti semplicemente falsi o inventati di sana pianta per scopi diversissimi, nobili e meno nobili.
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