Trieste, quando la Corsa fa miracoli: 2mila bimbi in piazza Unità per beneficenza
TRIESTE Dai 200 in pista la prima volta agli oltre 1800 attesi per l’edizione 2018. Si chiama Corsa dei miracoli, e sotto il profilo delle adesioni ha saputo veramente fornire sviluppi miracolosi, temi che sono ora attesi alla ribalta venerdì 13 aprile, dalle 9 alle 13 in piazza Unità, teatro della sesta edizione di una iniziativa organizzata dalla Fondazione Caritas Onlus attraverso la costola della Young Caritas, con la collaborazione della Promorun di Michele Gamba e l’assessorato comunale allo Sport curato da Giorgio Rossi.
Diciannove gli istituti scolastici coinvolti e, come detto, una cifra che ha già superato i 1800 partecipanti di un’età compresa dai 3 ai 19 anni, numero niente male per una corsa che abiura (o quasi) il lato competitivo e che si dedica piuttosto al tema della solidarietà attraverso la formula di “imprenditoria sociale”. Sì, perché anche quest’anno la Corsa dei miracoli fonda la sua struttura sul coinvolgimento di studenti validi non solo in pista ma in grado di reperire alla base anche uno sponsor (sigla, privato, la stessa parentela) che possa sostenere concretamente ogni tratto di corsa portato a termine. In pratica: più percorro, più incasso. Gli importi non sono indirizzati alle tasche degli studenti ma verranno devoluti alla Casa “La Madre”, la struttura gestita a Trieste dalla Caritas e che da anni cura e assiste mamme con bimbi e donne in generale alle prese con comprovate difficoltà.
Sport e solidarietà. La lezione è questa, uno spunto che attorno agli organizzatori, tecnici e istituzionali, ha saputo radunare anche l’apporto indispensabile del volontariato, anche qui legato a privati, sigle associazionistiche e sportive, senza contare il sostegno sul campo da parte dei giudici federali della Fidal. La manifestazione è abbinata al trofeo “Graziano Capello”, premio riservato all’istituto con maggior partecipanti, tributo intitolato alla memoria dello storico insegnante di Scienze motorie della scuola Max Fabiani.
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