Trieste, la danza di Simona che ha le braccia volate in cielo

Simona Atzori, ballerina classica e pittrice, sarà lunedì sera alla sala Tripcovich
Simona Atzori
Simona Atzori

TRIESTE «Le sue braccia sono volate in cielo ma nessuno ha fatto tragedie». A distillare con scarne ma perfette parole l’essenza pragmatica e solare di Simona Atzori, ballerina classica, pittrice e da alcuni anni anche scrittrice, nata per un capriccio di Madre natura senza braccia, il giornalista Candido Cannavò, storica firma della Gazzetta dello Sport e grande supporter della danzatrice, la cui grinta e determinazione l’hanno portata a eccellere in un campo nell’immaginario collettivo riservato a corpi perfetti.

È una bimbetta di soli 6 anni quando comunica a mamma e papà «Voglio fare la ballerina» e, grazie a due genitori straordinari che sin dalla nascita l’hanno accolta senza, appunto, fare tragedie, ballerina classica lo è diventata davvero.

Ma siccome porsi dei limiti non è nel suo dna, è diventata anche artista figurativa e autrice di “Cosa ti manca per essere felice” e di “Dopo di te”, in cui affronta quello che è davvero stato il dolore più grande della vita, la perdita inaspettata e repentina della madre. Colei che «mi ha dato tutti gli strumenti per vivere e mi ha insegnato a volare».

Simona Atzori sarà protagonista oggi (lunedì 30 maggio) alle 20.30, alla Tripcovich, di “Centodieci è ispirazione”, il ciclo di eventi targati Mediolanum Corporate University (Mcu) per promuovere gli incontri con personalità che incarnano modelli di eccellenza in diversi settori. Testimonial di spessore, la cui ambizione, determinazione e passione nel perseguire i propri sogni, riflettono lo spirito del tour lungo la Penisola di “Centodieci è ispirazione”.

La serata con la ballerina - che tra le performance nostrane e internazionali ha danzato per papa Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000, all'apertura nel 2006 delle Paralimpiadi a Torino e assieme alla super star Roberto Bolle - è a ingresso libero (previa prenotazione a info@centodieci.it) e il programma prevede uno spettacolo di danza classica, seguito poi da un incontro-intervista con Atzori, che racconterà com’è nato il sogno del palcoscenico e come è riuscita a non permettere che la sua diversità le tarpasse le ali, se non fisiche, quelle interiori. Infatti, azzeccato sottotitolo dell’evento curato da Mcu, “Volare senza ali, i limiti sono negli occhi di chi guarda”.

Al termine della serata sarà inoltre possibile acquistare i libri di Simona: una vendita dal profilo benefico, poiché l’editore devolverà il 10% del ricavato alla Fondazione Mediolanum onlus, la quale a sua volta lo destinerà a progetti di associazioni italiane che si occupano di dare accoglienza a minori allontanati dalle famiglie d’origine, vittime di abusi, violenze e abbandono.

La domanda “Cosa ti manca per essere felice”, quella del titolo del primo libro, posta da qualcuno che avrebbe tutti i diritti per avercela con Madre natura, sembrerebbe quasi paradossale. Ma a ciò Simona Atzori, che non crede nell’utilità del piangersi addosso, risponde: «Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo invece di guardare quello che c’è?».

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