Trieste, ecco svelato che cos’è El Cinciut: sul Piccolo dal 5 luglio
La presentazione della nuova iniziativa si è svolta sabato 3 luglio all’Antico Caffè San Marco di Trieste

Ecco che nasce il Cinciut. Una pagina settimanale dedicata al dialetto triestino ma non solo, alla satira, al costume e alla celebrazione di quello che è uno dei grandi pregi dei triestini: l’autoironia e la voglia di utilizzare le corde della comicità per mantenere vive la propria lingua e le proprie tradizioni.
El Cinciut non ha inventato nulla di nuovo. El Cinciut è semplicemente il punto di arrivo comune di un processo già cominciato molti anni fa, o forse semplicemente di qualcosa che non si è mai arrestato.
Perché Trieste è sempre stata un vulcano di idee, una fucina di talenti che, per assecondare il loro amore per la città, hanno indirizzato la loro creatività verso la città stessa, in moltissime discipline. Non si può, ad esempio, ignorare la vocazione canora della città, ricca di canzoni popolari storiche, cantate e conosciute da tutti, alle quali se ne aggiungono costantemente di nuove, grazie ad autori come i Sardoni Barcolani Vivi, Andrea Bussani, Maxino o Toni Bruna, che proseguono in questa importante opera di memoria storica non per chissà quale necessità o ritorno, ma semplicemente perché è quello che gli viene naturale fare.
Il teatro dialettale poi è un’altra dimostrazione dello stato di salute del triestino, sia per quantità che per qualità. Trieste è probabilmente la città con più compagnie teatrali dialettali in Italia. Lo stesso vale per la produzione di libri e opere in dialetto. E, con l’arrivo di internet, dei forum, di facebook e dei social, la situazione è esplosa, con un bisogno di esprimersi in triestino scritto che non ha precedenti.
El Cinciut così altro non è che il luogo di incontro di tutte queste energie, quasi un piccolo rifugio nel quale ognuno dei presenti, a turno, dice la sua. Così ci sarà spazio per le vignette di Marco Englaro, di Vile&Vampi, di Federico Fumolo e di Andrej Prassel, per la strabordante comicità di Flavio Furian, per gli interventi legati alla tradizione di Edda Vidiz, per moderne graphic novel di Paola Ramella e Guendal Cecovini, per il talento comico di Davide Calabrese e le pazze idee del curatore del museo della Bora Rino Lombardi, per il dialetto slavazà, o forse meglio l’italiano resentà, di Diego “Casa Stipancich” Menegon, per molti autori conosciuti, tra cui ci sono anche, in ordine sparso, Diego Manna, Micol Brusaferro, Chiara Gelmini, Giulio Giadrossi, Dino Bronzi, Matteo Verdiani, Cristina Marsi, Gianfranco Pacco, Andrea Ambrosino, Giuseppe Vergara, Paolo Rovis, Franco Damiani di Vergada, Massimo Barbo, Furio Baldassi, ed Edoardo Triscoli.
El Cinciut porta questa ondata di triestinità ad avere un posto e un orario fisso: vien fora a Trieste, de lunedi.
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