Trieste come Scampia, arriva “Gomorra”

Da domenica si gira in città un episodio della serie campione di incassi. Riprese sulle Rive, a Ponterosso e scena cruciale all’hotel Savoia

TRIESTE. Che "Gomorra, La serie" sarebbe tornata sugli schermi televisivi nel 2016 per una seconda stagione televisiva, pronta a replicare gli ascolti record dello scorso anno, si sapeva. Ma che alcune scene della nuova serie sarebbero state ambientate anche a Trieste, è davvero una notizia. E così, mentre i sindaci del napoletano ancora discutono se sia opportuno o no concedere l'autorizzazione alle riprese, preoccupati per l'immagine dei paesi che rappresentano, a partire da domenica 27, Genny Savastano (Salvatore Esposito) e Ciro Di Marzio (Marco D'Amore) saranno in città, dove per i successivi sei giorni, fino a sabato 3 ottobre, gireranno alcuni minuti di uno dei nuovi episodi della serie.

La passata stagione è stata un successo clamoroso. Oltre un milione di spettatori a puntata, venduta in più di cento paesi, celebrata dalla critica, "Gomorra, La serie" è diventata un vero e proprio fenomeno di culto. Da un'idea di Roberto Saviano, scritta da Stefano Bises, Ludovica Rampoldi e Maddalena Ravagli, la produzione Sky Atlantic, Cattleya e Fandango in associazione con Beta Film sta impegnando quattro registi alla macchina da presa: Stefano Sollima (che è anche coordinatore artistico e che molto presto vedremo al cinema con il suo nuovo film "Suburra"), Claudio Cupellini, Francesca Comencini e Claudio Giovannesi. A guidare la troupe a Trieste, dove troveranno spazio alcune comparse e anche una quindicina di maestranze locali, ci sarà Claudio Cupellini, autore per il cinema di "Lezioni di cioccolato", "Una vita tranuquilla" e "Alaska".

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BRUNI TRIESTE 13 03 07 SEBASTIANO SOMMA DURANTE LE RIPRESE "UN CASO DI COSCIENZA 3"

Particolarmente soddisfatto del ritorno di Cattleya in città dopo l'"affair Bellocchio", il presidente di Film Commission Fvg Federico Poillucci. In molti ricorderanno che nel 2012, le polemiche innescate dal film ispirato dalle vicende di Eluana Englaro avevano portato al blocco dei finanziamenti da parte dell'Assessorato regionale alle attività produttive e alla chiusura (fortunatamente temporanea) della Film Commission. «La collaborazione con Matteo De Laurentiis e Riccardo Tozzi di Cattleya - dichiara Poillucci - è sempre stata proficua e la fiducia reciproca si è consolidata negli anni portando a Trieste diverse produzioni. Basta ricordare "Amore, bugie e calcetto", del 2007, o "Diverso da chi" nel 2009. Il rapporto tra noi è sempre stato trasparente e cordiale anche dopo l'"incidente" di "Bella addormentata" e sono davvero felice che ci sia nuovamente l'opportunità di accoglierli da noi dopo quella brusca interruzione».

Anche se la produzione mantiene l'assoluto riserbo sulle novità che riguardano i 12 episodi della seconda stagione, una cosa è certa: Genny è vivo e lotta ancora per la supremazia del clan Savastano. Alla fine della prima serie lo avevamo lasciato a terra, vittima di una sparatoria organizzata ai suoi danni, mentre esalava l'ultimo respiro. Ma la sua presenza sul set a Trieste, dopo i primi ciak battuti in Germania e a Napoli e in attesa di nuove tappe all'estero, non lascia spazi a dubbi. Genny è ancora in scena. Mentre Pietro è evaso e progetta la sua rivincita e Ciro riprende a tramare nell'ombra. Intanto emergono nuove strategie, crollano antiche alleanze e fanno il loro ingresso nuove figure femminili.

Poche le scene previste in città dal serrato piano di produzione: giusto l'arrivo all'aeroporto di Ronchi dei Legionari, alcuni camera-car notturni attraversando le Rive, il Canale Ponterosso e piazza S. Antonio, infine l'hotel Savoia, che sarà la sede di un tesissimo incontro tra i boss della mala - a detta dello stesso regista - «una sequenza cruciale».

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