Trieste,“Catastrofe inaudita” con la musica e le donne di Svevo

Appuntamento questa sera, giovedì 31 agosto, al castell di San Giusto

TRIESTE La musica e le donne nella concezione di Italo Svevo (nella foto). Tema quasi criptato il primo, ben più solido e colorato l’altro. Se ne parlerà, tra note, citazioni e divagazioni letterarie, all’interno di “Una catastrofe inaudita: Italo Svevo, la musica e le donne nella Coscienza di Zeno”, spettacolo in programma oggi al Bastione rotondo del castello di San Giusto (appuntamento alle 21, ingresso libero) allestimento a cura dell’associazione culturale Mamarogi, rappresentazione legata al cartellone di Trieste Estate.

Opera di quasi settanta minuti di cui una trentina abbondanti dedicati alla musica dal vivo: un reading musicale che Mamarogi dedica a un classico come la “Coscienza di Zeno”, opera di Svevo qui filtrata ed elaborata attraverso un capitolo centrale del romanzo, dipinto con i colori femminili e con le tinte della passione musicale.

Letture, spunti e riflessioni, da sposare alle esecuzioni parallele di parte dei brani citati nel testo, spaziando così tra i canti popolari appresi da Carla Gerco - una delle protagoniste a cui Zeno si offre di pagare le lezioni di canto - arrivando sino alle citazioni del repertorio di Schubert e dello stesso Mozart.

Ideato cinque anni fa nell’ambito di un programma di celebrazioni sveviane, lo spettacolo è stato arricchito di alcuni nuovi elementi e (ri)disegnato per la rassegna di Trieste Estate con l’innesto di un cast formato dall’attore Adriano Giraldi, qui nei panni di Zeno Cosini, Marzia Postogna (cantante e attrice alle prese con il ruolo di Carla), il soprano Laura Antonaz e la pianista Cristina Santin.

Per chi ama Zeno e dintorni, è l’occasione per vivere un viaggio, breve ma intenso, tra le pieghe dei protagonisti ma riportati alla luce attraverso risvolti semisconosciuti. «Lo abbiamo concepito quasi come un salotto musicale - ha sottolineato il soprano Laura Antonaz - dove fruire, parallelamente al testo, della musica citata.

Questo è il punto centrale - ha aggiunto l’interprete -. Nel romanzo il tema della musica affiora ma non viene accompagnato di solito da gran peso. Volevamo farlo noi, crediamo tra un giusto equilibrio di note e prosa».

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