Trieste, aquiloni e sorrisi con gli uomini di BoraMata

TRIESTE La mattina di sabato 3 giugno piazza Unità, a Trieste, si è svegliata sommersa di girandole rosse, offrendo un colpo d’occhio spettacolare a turisti e triestini. È l’effetto Boramata, la festa all’aria aperta dedicata al folle vento che d’inverno, come Bora scura, fa tremare tutta Trieste e d’estate, sotto forma di “borin”, la mantiene fresca.
Già nella giornata di ieri moltissimi i visitatori del villaggio allestito in Ponterosso per l’occasione: tra le iniziative più gradite lo scatto “a tutta Bora” offerto a chiunque visiti la Galleria del vento, che viene poi postato sul sito www.museobora.org. E che dire del tram formato Lego? Un successo di “clic”. E poi, seguitissimo, l’incontro con Veit Heinichen, che ha presentato il suo ultimo libro, “La giornalaia”.
Le curiosità Sono tante le curiosità e le memorie su cui BoraMata accende i riflettori. Qualche esempio? Lo sapevate che una settantina d’anni fa un ingegnere rumeno aveva elaborato due fantasiosi progetti per eliminare la Bora da Trieste? E che quando soffia una Bora a 100 km orari è come avere un peso di 50 kg che ci rema contro? All’interno della Galleria del vento si trova traccia scritta e filmata della lunga storia che ruota intorno alla Bora a Trieste. Mentre le suggestive foto della mostra “La bora in cronaca” del fotografo de “Il Piccolo”, Andrea Lasorte, ne raccontano la struggente bellezza, ma anche la terribile forza d’urto quando si abbatte su persone, case e automobili. Un’altra tipicità triestina su cui BoraMata pone l’accento sono le due fontane di piazza Ponterosso: quella più nota, del “Giovannin”, e quella dall’altro lato della strada, dove le “venderigole” andavano a lavare frutta e verdura, costruita appositamente a prova di bora.
Gli ospiti I protagonisti di primo piano della festa sono loro, gli uomini del vento. Persone speciali, che hanno messo al centro della propria vita questo fenomeno meteorologico giocandoci in maniera creativa. Ha iniziato ieri ad aggirarsi per la città (e lo potrete rincontrare oggi, in piazza Unità) Maurizio Mimito Stefanizzi, il Sorrydista, riconoscibile per la sua cravatta al vento e il look dal piglio eolico. Il Sorrydista ha un solo compito, quello di donare un sorriso. E ci riesce coinvolgendo grandi e piccini nei suoi giochi di vento: particolarmente amate sono le sue bolle, che dispensa in gran quantità.
Insieme a lui a BoraMata ritorna Edoardo “Edofly” Borghetti, l’aquilonista giramondo che quest’anno è accompagnato da un altro amico a forte tasso eolico, il tedesco Bernard Dingwerth. Domattina, a partire dalle 11, ci sarà modo di conoscerli in piazza Unità, per scambiare con loro qualche chiacchiera al vento ma soprattutto per vederli in azione subito dopo. Perché per l’occasione Edofly porterà alcune sue Bol, gigantesche ruote colorate da lui create, che il vento muove e solleva, tra cui la più grande che abbia mai costruito, con una circonferenza di 41 metri. A seguire tutti col naso all’insù, perché il cielo sopra piazza Unità si popolerà di coloratissimi e multiformi aquiloni.
Il programma Dopo la mattinata in piazza Unità, oggi alle 16 ci si sposterà in piazza Ponterosso per l’incontro “Idee al vento”, uno spazio creativo in cui il pubblico è invitato a esporre le proprie idee, opere e invenzioni che ruotano intorno al tema della Bora. E dopo aver assistito all’esibizione di aquiloni in piazza Unità, alle 16.30 grandi e piccoli potranno imparare a costruirli grazie al laboratorio tenuto da Edofly. Alle 17 un altro appuntamento decisamente insolito: il raduno degli ambasciatori eolici, gli inscatolatori di vento di tutto il mondo. Alle 17.10 si presenta la “Piccola guida al magazzino dei venti”, un libretto di Chiara Cecalupo dedicato al Museo della Bora. E alle 17.45 infine, per restare in tema di folli passioni triestine, in piazza Ponterosso sarà montato un maxischermo per assistere alla partita di basket dell’Alma Trieste, che sul parquet bolognese se la vedrà con la Fortitudo per la gara tre delle semifinali dei play-off di serie A2.
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