Trieste, ai fornelli tra tonno e porcini. È l’autunno di Sapori del Carso

Per i ristoratori del Carso triestino e goriziano un menù basato sui prodotti tipici tenendo d’occhio i proverbi di una volta. E poi quattro escursioni sull’Altipiano
Uno dei cuochi di Saporti del Carso, la rassegna enogastronomica che si svolge fra Trieste e Gorizia
Uno dei cuochi di Saporti del Carso, la rassegna enogastronomica che si svolge fra Trieste e Gorizia

TRIESTE. Presentata alla Camera di commercio la 14esima edizione di “Sapori del Carso”, manifestazione enogastronomica che pone al centro dell’attenzione il territorio del Carso con le sue ricette e i suoi prodotti. L’iniziativa viene promossa dall’Unione regionale economica slovena (Ures) con il contributo della Camera di commercio, della Regione, di Spirit Slovenia, e si svolgerà dal 17 ottobre all’8 novembre.

Durante questo periodo i ristoratori aderenti la manifestazione presenteranno un proprio menù originale basato sui prodotti tipici del territorio e le tradizioni che fanno parte della variegata e intrigante cultura culinaria di questa zona di confine. Accanto ai 12 ristoratori, saranno presenti anche diversi panifici, bar e pasticcerie che porranno in vendita le tipicità, vini, olii, formaggi, mieli, caffè e dolciumi prodotti sul Carso e nella provincia. Nel ricordare quanto “Sapori del Carso” sia cresciuta in questi anni, il presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti

si è complimentato con gli organizzatori per la loro ulteriore e prossima partecipazione all’Expo di Milano, la seconda occasione per i produttori locali di far conoscere le eccellenze del territorio carsolino in un prestigioso contesto internazionale.

Igor Gabrovec, consigliere regionale, oltre a portare i saluti della presidente della Regione Debora Serracchiani e a gratificare i promotori per i loro risultati, ha rapidamente accennato alla questione Terrano, denominazione che i viticoltori triestini potrebbero non poter più utilizzare a causa della tutela per lo stesso vino ottenuta in sede comunitaria dalla Slovenia. «È un colpo al cuore per il nostro territorio», ha avuto modo di affermare il consigliere, manifestandosi piuttosto preoccupato per una vicenda dai contorni beffardi. Al dolersi di Gabrovec si è aggiunto quello del vicepresidente della Provincia Igor Dolenc: «Non è sufficiente disporre di un territorio capace di esprimere alte qualità se poi non si riesce a fare squadra e, per così dire, porre attenzione alla “policy”, cioè alle dinamiche reali e complessive che riguardano un’area. Spiace constatare che c’è stata una sottovalutazione del problema».

Presente alla conferenza stampa anche l’assessore comunale triestino allo Sviluppo economico Edi Kraus, a evidenziare come “Sapori del Carso” rappresenti una coda utile ed economicamente importante alla settimana della Barcolana che colma un vuoto nella bassa stagione turistica.

“Sapori del Carso 2015”, sottotitolata “I nostri proverbi”, si ispira a quei grani di saggezza popolare che da sempre rappresentano il sale di un popolo. «Questi proverbi saranno il filo conduttore dei menù preparati dagli chef» hanno spiegato il presidente dell’Ures Nicola Tenze e l’etnologa Nives Gustin. “Niente patate, pance affamate”, recita il proverbio scelto dall’Osteria Ferluga di Conconello, che tra le sue portate presenterà un rotolo di patate bollito “in straza” ripieno di porro con salsa di formaggi e porro stesso. “Per star ben ghe vol pirole de galina e sciropo de cantina”, sostiene il Caffè Vatta da Opicina le cui “pillole di gallina” verranno abbinate con porcini, uova di quaglia e accompagnate dal ramato Ograde di Sandi Skerk. Da Krizman, a Rupingrande, si raccomanda la solerzia ai fornelli, perché “l’ultima la sera, la prima al levare, così nella pentola del buono non vien mai a mancare”, e stuzzica l’appetito con i ravioli di grano saraceno ripieni con caciotta del Carso e ginepro.

La tradizione, spiegano alla “Lampara” di S. Croce, vuole che il pesce debba nuotare tre volte: nel mare, nell’olio e nel vino. Nel proprio menù brilla un piatto che profuma di vecchia Trieste: il tonno fritto cosparso di finocchio selvatico. Per chi si sosta nell’Isontino, la Locanda Devetak sostiene che “l’odore del mangiare migliore viene laddove la signora da sola il mestolo tiene”, e offre una ricca crema di porcini con spiedino di porcini grigliati, orzo e pepe etnico, innaffiati con la classica Malvasia. Tra le iniziative collaterali, i Curiosi di natura propongono nelle quattro domeniche che vanno dal 18 ottobre al 8 novembre altrettante escursioni. Per conoscere tutto il programma i siti sono www.saporidelcarso.net, info@ures.it, curiosidinatura@gmail.com.

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