“Tre giorni di buio”, ecco il primo porno-thriller di Trentalance

MILANO. «Scrivere è più impegnativo dei set hard»: parola di Franco Trentalance, 440 film e 24 premi internazionali in 18 anni di carriera da attore porno, oggi anche autore di un romanzo, «Tre...

MILANO. «Scrivere è più impegnativo dei set hard»: parola di Franco Trentalance, 440 film e 24 premi internazionali in 18 anni di carriera da attore porno, oggi anche autore di un romanzo, «Tre giorni di buio», thriller edito da Ultra e ambientato nel mondo dell'hard, scritto insieme a Gianluca Versace, che sarà in libreria da mercoledì. Protagonista del romanzo è il pornodivo internazionale Luca Graf, che si presenta confessando di essere stanco dei set a luci rosse. «Luca ha qualcosa di mio, ma la nausea - scherza Trentalance - ancora non mi appartiene, al limite un po’ di stanchezza, tanto che ultimamente ho rallentato il passo, più che altro faccio da special guest». Anche perché da quando ha iniziato a lavorare il mercato è cambiato: «Ormai il porno è quasi tutto sul web, che è in mano agli americani, e in Europa - spiega - si produce meno».

Insieme a Rocco Siffredi, lui è uno dei pochi porno attori sdoganati anche a livello mainstream, con collaborazioni alla radio, apparizioni al cinema e in tv, dove ha anche partecipato al reality 'La talpa’. Dopo aver pubblicato la sua autobiografia 'Trattare con cura’, uscita 5 anni fa, ora il 47enne bolognese torna in libreria, con un noir ambientato nel suo mondo: «Tanti libri parlano di porno ma nessuno scrittore ha passato più di 5 minuti su un set, che è un posto cinico dove arrivi, ti devi eccitare alla svelta e fare il tuo lavoro». Il mondo del porno, comunque, non è tutto uguale: «Come in qualsiasi lavoro c'è quello di categoria A come quello di serie C, io non sono Al Pacino ma - scherza - di fronte a una telecamera modestamente ci so stare».

Quando era all'inizio della carriera «al supermercato vedevo che gli uomini mi riconoscevano, ma facevano finta di niente perché erano con le mogli», oggi invece le donne sono anche loro consumatrici di video hard: «Sono più sciolte di un tempo, ma se vedono film porno - nota - è più per aggiornarsi che per eccitarsi».

Ma visto che l'hard è così diffuso, non c'è il rischio - viene da chiedere - che condizioni la sessualità degli adolescenti? «Per me c'è il porno sano, con gente che fa sesso, forte, energico e disinibito, ma sempre a livello di show, e c'è un porno cattivo, con dominazioni, finti stupri e finti incesti, che non dovrebbe essere accessibile come l'altro. A inizio carriera l'ho fatto ma appena ho potuto dire la mia mi sono rifiutato, non voglio essere il tramite di questo tipo di eccitazione». I traumi dovuti alla sessualità sono anche all'origine della malattia mentale del serial killer che, nel suo romanzo, tortura e uccide alcuni attori porno, finché non viene smascherato dal protagonista. Se questo romanzo avrà successo, potrebbe essere il primo della serie del 'pornoinvestigatore’ Luca Graf. Intanto Trentalance massacra la versione cinematografica del primo capitolo di un'altra serie: «ho trovato '50 sfumature di grigio’ un brodino da ospedale e una trasgressione da salotto. L'unico pregio del film è che si parli di sesso apertamente, anche se per far digerire l'argomento - nota critico - il protagonista deve essere ricco, bello e intelligente, il classico principe azzurro che ha rovinato intere generazioni».

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