Tra amicizia e Bollywood Ponziana diventa una star

TRIESTE Trieste Film Festival ha vissuto il suo momento di folklore, ieri mattina, in occasione del debutto di "Babylon Sisters", il film di Gigi Roccati tratto dal romanzo di Laila Wadia "Amiche per la pelle", girato l'inverno scorso in città, quasi interamente nel quartiere di Ponziana. Una commedia dolce-amara che parla di integrazione e di multiculturalità proprio a Trieste, nella città deputata a rappresentare quasi emblematicamente l'incontro tra razze e culture diverse.
Pienone all'ingresso della Sala Tripcovich per assistere alla proiezione. Un pullman è arrivato direttamente dalla periferia portando con sé una nutrita delegazione di ponzianini che si sono accalcati nel foyer, determinati a trovare un posto tra le prime file e magari rivedersi sullo schermo.
Perché la peculiarità di questo film è anche nella sua realizzazione. Un processo in divenire che ha man mano coinvolto le realtà conosciute sul territorio: in particolare la Microarea e la Casa delle Culture, assieme tutti coloro che quotidianamente sostengono e favoriscono la nascita di una nuova comunità. Presenti i produttori, Gino Pennacchi e la figlia Sara, entrambi di origine triestina e fondatori della Tico Film.
«Abbiamo voluto girare e dedicare "Babylon Sisters" a Trieste, dov'è ambientato anche il libro - afferma Pennacchi - ma non alla Trieste degli specchietti e dei marmi, quanto a quella profonda, che abita nei quartieri di periferia, e in particolare a Ponziana, vicino al porto, dove vive gente di ogni tipo, gente che ha bisogno per un giorno di essere messa sotto i riflettori. Questa giornata di festa, oggi, è per loro». Assieme al regista e i produttori, c'erano infatti le donne del quartiere di Ponziana, le ballerine slovene della scuola di Jana Mankoc, il coro dell'Associazione Rena Vecia, i ragazzi di Casa delle Culture, gli operatori sociali e i richiedenti asilo della Microarea, più diversi appartenenti alla comunità cinese, indiana, turca e croata, che si vedono nel film.
"Babylon Sisters" ha già debuttato a Roma, in ottobre, nell'ambito della rassegna Kino Panorama Italia e sarà probabilmente distribuito in primavera, tra marzo e aprile, nelle sale italiane. Ma la prima triestina, ovviamente, ha un altro sapore. Per questo trapelava emozione da tutte le parti. La più spaventata, forse, Amber Dutta, la ragazzina di origine indiana che ha partecipato a "Italia's Got Talent" 2015 ballando Bollywood e Michael Jackson, e che nel cast interpreta il ruolo di Kamla. «C'è moltissima gente - afferma osservando la platea gremita - speriamo che il film piaccia. Mette ansia vedere un pubblico così vasto». Con lei, a rassicurarla, Nav Ghotra, la protagonista, in un bellissimo sari indiano che ne evidenziava la femminilità esotica: «Trieste è una città meravigliosa - afferma - che ci ha offerto una grande opportunità. Vorremmo che "Babylon Sisters" riuscisse a fare breccia nel cuore degli spettatori, trasmettendo una nuova idea di integrazione possibile, un aspetto fondamentale nella società che dovremo costruire».
Un concetto ribadito anche da Emiliano Bastiani, della Casa delle Culture, in platea con Sanny Osahon, un giovane ragazzo di colore nato a Roma e ora residente a Trieste, che ha vissuto sulla propria pelle il pregiudizio verso lo straniero. «Ma tutto questo si supera - rassicura -. La discriminazione è frutto della paura. E solo la conoscenza reciproca la può sconfiggere. Magari con questo film gli spettatori possono vedere il punto di vista di chi viene da fuori ed è costretto ad affrontare problemi concreti, come quello della difficoltà ad avere una casa». Anche Bastiani sottolinea come «solo attraverso la conoscenza reciproca, l'apertura e la disponibilità al dialogo, i pregiudizi possono essere superati».
Laila Wadia, autrice del romanzo che ha ispirato il film, assisteva per la prima volta, eccitata, alla trasposizione per il grande schermo: «Si tratta di un nostro piccolo omaggio a una città - racconta - che amiamo e che vogliamo rappresentare con i nostri occhi, occhi un po' diversi. Trieste merita di esser conosciuta anche come metafora della città che in Italia molti vorrebbero. Un'Italia più tollerante, multiculturale, un'Italia vincente per il Terzo Millennio». «Il messaggio che abbiamo cercato di trasmettere è positivo - prosegue - ma soprattutto è portato avanti dalle donne. È questa la forza che salverà il mondo. È arrivato il tempo delle donne. Con una nostra formula particolare che prevede meno muscoli e più sorrisi, ricette piccanti e balletti, ma determinate a costruire un mondo in cui le donne possano finalmente avere pari diritti».
Dopo la proiezione scatta un lungo e caloroso applauso e sul palco si comincia a danzare in pieno stile Bollywood: colori sgargianti e coreografie armoniose che hanno contribuito a mantenere vivo il clima di festa. Subito dopo il brunch, accompagnato dalle note di Plinio, "il pianista di Ponziana", che forse alcuni ricorderanno seduto al pianoforte dei locali triestini, soprattutto negli anni Novanta, prima che alcuni problemi di salute lo allontanassero momentaneamente dalla sua passione per la musica. Oggi Plinio è un utente della Microarea e - come spiega Monica Ghiretti, responsabile del servizio - «suona nella nostra sede tre o quattro volte alla settimana. Oggi è una grande giornata anche per lui».
In qualche modo l'esperienza "Babylon Sisters" ha lasciato un segno. «È stata un'avventura - prosegue Ghiretti - sono arrivati casualmente, presentati da Gianluca Novel della Film Commission Fvg, e si sono subito entusiasmati per le nostre attività, per tutto ciò che facciamo. Volevano coinvolgerci e così abbiamo organizzato una festa con tutto il quartiere. In quella occasione hanno cominciato a fare le foto per il cast ed è cominciato uno scambio continuo, che non è ancora finito. Ponziana è un quartiere con tanti disagi. Assistiamo persone con problemi economici, sanitari, sociali, ma oggi vive la sua occasione di riscatto. Pensiamo sia giusto proseguire in questa linea, cercando di sviluppare una comunità più attiva, partecipata e solidale». Cosa ha lasciato questa esperienza? «La voglia di fare altre cose insieme». Detto fatto. Perché Gino e Sara Pennacchi, con la loro Tico Film, hanno in cantiere un nuovo progetto, un documentario su Ponziana, che avrà la regia di Erika Rossi, già autrice de "Il viaggio di Marco Cavallo". «L'idea è nata dal loro incontro col quartiere - racconta Rossi - un luogo vivo e ricco di storie, soprattutto attorno alla realtà della Microarea. Essendo la mia storia di videomaker legata al servizio sociale, abbiamo deciso di collaborare a un film che parli di Ponziana attraverso questa esperienza unica e intorno alla sua comunità».
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