Torna (ma online) “Sissa for schools” La scienza entra nel salotto di casa

I ricercatori possono dialogare con gli studenti su diversi temi grazie alle piattaforma Zoom
In questa immagine d’archivio alcuni studenti durante l’Open Day della Sissa nel 2019
In questa immagine d’archivio alcuni studenti durante l’Open Day della Sissa nel 2019

TRIESTE La scienza entra nei salotti di casa e dialoga con gli studenti. Succede con “Sissa for schools Digital edition”, progetto ideato dal gruppo Sissa Medialab e curato da Valentina Mengarelli, Simona Cerrato e Francesca Rizzato, già coordinatrici di “Sissa for Schools”, il consolidato percorso che negli ultimi anni aveva propiziato l’approccio sul campo tra gli ambienti della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e le classi scolastiche di vario ordine e grado.
La nuova iniziativa riprende tale filone, lo adegua alle emergenze del momento ambientandolo in chiave online, riservandolo alle scuole medie e superiori di tutta Italia all’interno di un ciclo di incontri in videochiamata (su piattaforma Zoom) avviato il 16 aprile, con ospiti i ragazzi del Liceo scientifico “Copernico” di Udine, e destinato a continuare sino alla fine di maggio.
Le “lezioni” impartite dalla Sissa si svolgono nella fascia mattutina dei giovedì, durano 45 minuti e vengono caratterizzate dall’incontro virtuale con ricercatori e scienziati, qui in cattedra per esaudire quesiti, interagire, dare vita a laboratori ma anche a quiz e sondaggi. Insomma, un modo alternativo e dinamico per mantenere il focus sulla sfera scientifica, alimentando nel contempo la partecipazione studentesca su versanti che spaziano dalla matematica alle neuroscienze e alla fisica, ma tenendo conto anche del tema del coronavirus, a cui verranno dedicati alcuni appuntamenti. “Sissa for schools Digital edition” è stato intanto inaugurato parlando di “Cervello tra superpoteri e superinganni”, spunto articolato dalla scienziata Viola di Pinto: «Questo progetto vuole riportare la scienza e la ricerca al suo posto: in mezzo alle persone – afferma –. E in questi tempi di distanziamento sociale, questo percorso ci offre l’opportunità di sentirci meno soli, perché vicini nel fare scienza». (www.sissa.it). —

 

 

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